Giovani frati in cammino

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Frati in preghiera

Rapisca, ti prego, o Signore,l'ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell'amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell'amor mio.

Santa Maria Madre di Dio prega per noi

Ave, Signora, santa regina, santa Madre di Dio, Maria,che sei vergine fatta Chiesa.

Giovani frati itineranti

Una gita a Perugia

mercoledì 31 dicembre 2014

Solennità di Maria madre di Dio - Lc 2,16-21


È un dono grande quello che ci è dato nella giornata di oggi: iniziare il nuovo anno, sotto lo sguardo materno di Maria, madre di Dio e madre nostra.
Siamo sotto il suo sguardo, che da una parte ci fa sentire protetti  e dall’altra ci indica con quale prospettiva guardare  al nuovo anno che si apre davanti a noi.
Protetti e custoditi da Maria, come in tante rappresentazioni della devozione popolare, non solo perché sentiamo quella concretezza quasi fisica di un manto che protegge, di un abbraccio che consola o di uno sguardo che comprende, ma soprattutto perché sappiamo che ne siamo custoditi.
Ci custodisce nel suo cuore, come tutte le madri, non importa se i figli sono vicini o lontani, nelle difficoltà della vita o nella gioia, piccoli e indifesi, ragazzi che crescono o adulti che vivono la loro vita.
Siamo sempre custoditi nel suo cuore.
Se riusciremo comprendere questa presenza così prossima e a custodirla, nel nostro cuore,  si farà chiara anche la prospettiva sulla quale posare i passi di questo nuovo anno nella via della sequela del Signore.

sabato 27 dicembre 2014

Santa Famiglia - Lc 2,22-40


“Maria sente nello stesso tempo che il Cristo è il suo piccolo, e che è Dio. Lo guarda e pensa: questo Dio è mio figlio, questa carne divina è la mia carne, è fatta di me, ha i miei occhi e questa forma della sua bocca è la forma della mia: mi rassomiglia. È Dio e mi rassomiglia!
È un Dio piccolo, che si può prendere fra le braccia e coprire di baci, un Dio caldo, che sorride e respira, un Dio che si può toccare, e vive”. (J.P. Sartre)

Davvero oggi possiamo andare in pace, perché il nostro Signore ha rovesciato il cielo sulla terra; ora, finalmente, facciamo tutti parte delle sua famiglia, della famiglia regale...
Ora possiamo cerchiare le labbra di stupore stringendo fra le braccia tutta la potenza del cielo nascosta dentro il pianto di un bambino fragile: i nostri occhi lo vedono, e la notte del nostro cuore ora ha una luce, forse fioca, ma certa.
Ora possiamo con serenità nuova offrire a Lui questo anno che se ne sta andando e guardare al domani con una speranza certa: il Signore è con noi!

mercoledì 24 dicembre 2014

Santo Natale 2014

«Il Signore venne in lei
per farsi servo.
Il Verbo venne in lei
per tacere nel suo seno.
Il fulmine venne in lei
per non fare rumore alcuno.
Il Pastore venne in lei
ed ecco l’Agnello nato, 
che sommessamente piange.
Poiché il seno di Maria
ha capovolto i ruoli:
Colui che creò tutte le cose
ne è entrato in possesso, ma povero.
L’Altissimo venne in lei (Maria),
ma vi entrò umile.
Lo splendore venne in lei,
ma vestito con panni umili.
Colui che elargisce tutte le cose
conobbe la fame.
Colui che abbevera tutti
conobbe la sete.
Nudo e spogliato uscì da lei,
Egli che riveste (di bellezza) tutte le cose»

Sant'Efrem, diacono
 (Inno sulla Natività 11,6-8)


Ascolta qui: Es ist ein’ Ros’ entsprungen, tradizionale canto natalizio tedesco (XVI secolo).


I giovani frati della comunità Sant'Antonio Dottore
augurano a tutti voi un Santo e sereno Natale!

Natale del Signore - Gv 1,1-18


Il Natale, tema familiare a tutti, si può contemplare partendo da angolature ed esperienza diverse con la certezza che il mistero non si esaurisce, anzi offre ad ognuno ricchezze impensabili, tesori sempre nuovi da scoprire.  Natale è incarnazione, significa Dio in carne umana. La salvezza passa attraverso la carne di Cristo, la sua nascita, passione, morte e risurrezione: è la carne di Dio, la carne di Maria.
Non è un’apparenza di carne ma carne concreta, componente essenziale dell’uomo. La salvezza, attraverso la carne di Cristo, passa attraverso la nostra carne redenta e da redimere: carne forte, bella e fragile. È la carne destinata alla risurrezione, senza distinzioni di colori. Dio ha quindi assunto la nostra vita incarnandosi, da uomo che manifesta la sua presenza tra gli uomini. E’ entrato nella nostra storia per condividere ogni cosa con l’umanità. Ed è entrato come luce, una luce che avvolge le oscurità e le tenebre che sono per noi il peccato, la disperazione, la tristezza. La luce vera, quella che illumina ogni uomo splende nelle nostre tenebre: è necessario alzare lo sguardo per lasciarsi travolgere da questa luce e orientare la nostra esistenza. La luce è Cristo che ci permetterà di guarda con chiarezza ciò che ci circonda, ci permetterà di superare gli ostacoli, le fatiche e camminare avendo sempre questa luce che ci guida verso l’orizzonte di Dio…
«Sappiamo che la vita, la salvezza dalla disperazione e la garanzia per l’intero universo si racchiudono nelle    parole: il verbo si è fatto carne» (F. Dostoevski).

sabato 20 dicembre 2014

IV Domenica di Avvento - Lc 1,26-38


Le parole che l’angelo rivolge a Maria durante l’annunciazione fanno emergere la grandiosità dell’evento che sta accadendo e di chi è coinvolto in esso: la piena di grazia, il Figlio dell’Altissimo, Figlio di Dio. Ma come si pone Maria davanti a tutto questo? Non si esalta per essere stata esaltata, ma si riconosce come la serva umile del Signore. Come si porrà Gesù rispetto al suo essere Figlio di Dio? Egli dice: “Il Figlio dell’uomo è venuto non per farsi servire ma per servire” (Mc 10,45). È mirabile questa rivelazione: l’umanità, l’umiltà e il servizio sono il velo che nasconde la divinità, la grandezza e la grazia!

In fondo, la nostra umanità debole e segnata dal peccato non è che un velo che copre il nostro essere figli amati (questo è ciò che il Padre dice di noi!). Quindi, anche per noi, lo “svelamento” inizia con il sì di Maria: “avvenga per me secondo la Tua Parola”, la quale dice: “Tu sei mio figlio amato!”.

sabato 13 dicembre 2014

III Domenica di Avvento - Gv 1,6-8.19-28




Anche in questa domenica la liturgia ci presenta la figura di Giovanni. Alle domande che i farisei gli fanno, egli risponde loro rivolgendosi a Colui che sta aspettando. "In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete": se questo suo invito riguardava la presenza fisica del Messia atteso, per noi questo può essere un invito nel cercarlo nei risvolti della nostra vita.

giovedì 11 dicembre 2014

Solennità dell'Immacolata Concezione - Lc 1,26-38


La solennità dell’Immacolata è la festa dell’amore gratuito di Dio per Maria, che ha trovato in lei una risposta altrettanto gratuita.
È bello notare come l’angelo Gabriele nel rivolgersi a Maria la invita per prima cosa a rallegrarsi (Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te), solo dopo quest’invito l’angelo Gabriele le annuncia quello che è il desideri del Padre nei suoi confronti e cioè che lei diventi la madre del Signore Gesù.
Questo è lo stile di Dio…prima di ogni missione il Padre invita alla gioia.
Per ognuno di noi Dio ha una missione… questa festa che oggi celebriamo ci invita oggi però a mettere l’accento sulla gioia che deve stare sullo sfondo a qualsiasi chiamata di Dio.

Preghiamolo di farci sperimentare questa gioia dono dello Spirito Santo.

sabato 6 dicembre 2014

II Domenica di Avvento - Mc 1,1-8


La salvezza per l’umanità ha un nome, Gesù, Cristo, Figlio di Dio. E dinanzi a questa verità l’evangelista Marco ci svela da subito qual è l’atteggiamento da tenere: riconoscere che non ci salviamo da soli, che abbiamo bisogno di una salvezza donata e che siamo destinatari di un perdono che precede e supera ogni nostro peccato. Che abbiamo bisogno di Gesù! Riconoscerci peccatori e metterci in fila con tutti gli altri per essere lavati con l’acqua divina dello Spirito diventa allora un gesto liberante, che ci riabilita all’amore e al perdono da elargire agli altri. Perché lo Spirito non solo lava ma anche ricrea l’uomo.