Giovani frati in cammino

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Frati in preghiera

Rapisca, ti prego, o Signore,l'ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell'amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell'amor mio.

Santa Maria Madre di Dio prega per noi

Ave, Signora, santa regina, santa Madre di Dio, Maria,che sei vergine fatta Chiesa.

Giovani frati itineranti

Una gita a Perugia

venerdì 31 ottobre 2014

Tutti i Santi - Commemorazione di tutti i fedeli defunti Mt 5,1-12



Quanti saranno i santi nel cielo del nostro Dio? «Una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua» [Ap 7,9]. Ecco quanti sono i santi che festeggiamo oggi! E sulla terra quanti saranno?...
Sappiamo che non vi è limite alcuno al «grande amore [che] ci ha dato il Padre», un amore tale da poter «essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!» [1Gv 3,1].
Sappiamo anche che la via per la santità è «stretta» [cf. Mt 7,13-14] – ce lo dice Gesù –, ma è una via aperta. Aperta da Lui stesso per chiunque ha «mani innocenti e cuore puro, [e] non si rivolge agli idoli» [Sal 23,4]; ossia per chiunque s'“impossessi” di una sfumatura che contraddistingue Gesù.
Queste sfumature sono otto in tutto e sono presentate nel Vangelo di oggi: andiamo a leggerle e vi vedremo il nostro buon Gesù...
E infine rallegriamoci ed esultiamo [cf. Mt 5,12], perché ciascuna sfumatura divina ha il potere di dar vita a una moltitudine di santi!

sabato 25 ottobre 2014

«Canta e danza al tuo Signore!» A must see...


Condividiamo anche sul nostro Blog questo video dei due giovani seminaristi americani che ballano durante un'attività nel loro Collegio Americano a Roma.

XXX Domenica del T.O. Mt 22,34-40


Nel Vangelo di questa domenica Gesù risponde alla domanda del dottore della legge: “Qual è il comandamento più grande?” E cita i due precetti dell’amore (verso Dio e verso il prossimo). Egli ci aiuta a comprendere in profondità i comandamenti e toglie le pieghe dell’egoismo e della superficialità; ci aiuta a giungere da un atteggiamento servile e idolatrico alla figliolanza e alla responsabilità libera. Siamo messi di fronte alla domanda: precetto o scelta di vita?
Gesù propone un cammino verso l’unità del cuore dell’anima e della mente. Ogni gesto d’amore ci unifica e semplifica.

L’uomo è caratterizzato da amori differenti: quello che trattiene per sé e quello che si offre all’altro. Entrambi fanno parte della nostra esperienza. Siamo invitati a orientarci nella giusta direzione. Ogni movimento di accoglienza o di apertura va vagliato nel nome dell’amore di Dio. Quello che Gesù offre sulla croce per tutti. Dio è colui che ha operato la grazia nella storia della Salvezza; ha segnato anche la mia storia, ha fatto alleanza con me, è rimasto fedele. Ecco allora come l’amore che mi fa tendere a Dio o che mi fa correre verso i fratelli trova la sorgente in Dio stesso.

sabato 18 ottobre 2014

XXIX Domenica del T.O. Mt 22,15-21


Il focus di questo episodio del Vangelo è sicuramente il tributo a Cesare, sottolineando ciò che va dato agli uomini e a Dio (ciò che va dato o “restituito”? Restituire: verbo molto caro al nostro san Francesco!). Ci piace evidenziare invece per questa domenica la motivazione sotterranea che vi si cela nel cuore degli interroganti di Gesù, ovvero metterlo alla prova, e con lui, il Padre. Ben lontani dal bellissimo episodio biblico del vello di Gedeone (Gdc 6,36-40), farisei ed erodiani si mettono d’accordo per mettere alla prova il Maestro, non per consultarlo ma per metterlo in difficoltà  e poi accusarlo. Possa la nostra relazione e il nostro colloquiare con Lui nel nostro cuore, attraverso gli eventi, darci la caparra essenziale, quella della gioia; la prova certa, quella del suo Amore.

giovedì 16 ottobre 2014

Professioni Solenni di fra Enrico e fra Gabriele - 11 ottobre 2014





Da questo spazio auguriamo ogni benedizione da parte del Signore ai nostri confratelli fra Enrico e fra Gabriele che sabato 11 ottobre 2014, nella Basilica di Sant'Antonio in Padova, hanno pronunciato il loro "sì" definitivo a Colui che li ha chiamati e amati.

Padre nostro


Ascolta qui: Palestrina - 'Domine quando veneris'. Hilliard Ensemble
O santissimo Padre nostro:
creatore, redentore, consolatore e salvatore nostro.
Che sei nei cieli
negli angeli e nei santi,
illuminandoli alla conoscenza, perché tu, Signore, sei luce;
infiammandoli all'amore, perché tu, Signore, sei amore;
ponendo la tua dimora in loro e riempiendoli di beatitudine,
perché tu, Signore, sei il sommo bene, eterno,
dal quale proviene ogni bene e senza il quale non esiste alcun bene.
Sia santificato il tuo nome
si faccia luminosa in noi la conoscenza di te,
affinché possiamo conoscere l'ampiezza dei tuoi benefici,
l'estensione delle tue promesse,
la sublimità della tua maestà
e la profondità dei tuoi giudizi.
Venga il tuo regno
perché tu regni in noi per mezzo della grazia
e ci faccia giungere nel tuo regno,
ove la visione di te è senza veli,
l'amore di te è perfetto,
la comunione di te è beata,
il godimento di te senza fine.
Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra
affinché ti amiamo con tutto il cuore sempre pensando a te;
con tutta l'anima, sempre desiderando te;
con tutta la mente, orientando a te tutte le nostre intenzioni
e in ogni cosa cercando il tuo onore;
e con tutte le nostre forze,
spendendo tutte le energie e sensibilità dell'anima e del corpo
a servizio del tuo amore e non per altro;
e affinché possiamo amare i nostri prossimi come noi stessi,
trascinando tutti con ogni nostro potere al tuo amore,
godendo dei beni altrui come dei nostri
e nei mali soffrendo insieme con loro
e non recando nessuna offesa a nessuno.
Il nostro pane quotidiano dà a noi oggi
il tuo Figlio diletto,
il Signore nostro Gesù Cristo,
dà a noi oggi:
in memoria, comprensione e reverenza dell'amore
che egli ebbe per noi e di tutto quello
che per noi disse, fece e patì.
E rimetti a noi i nostri debiti
per la tua ineffabile misericordia,
per la potenza della passione del tuo Figlio diletto
e per i meriti e l'intercessione della beatissima Vergine
e di tutti i tuoi eletti.
Come noi li rimettiamo ai nostri debitori
e quello che non sappiamo pienamente perdonare,
Tu, Signore, fa' che pienamente perdoniamo,
sì che, per amor tuo, amiamo veramente i nemici
e devotamente intercediamo presso di te,
non rendendo a nessuno male per male
e impegnandoci in te ad essere di giovamento a tutti.
E non ci indurre in tentazione
nascosta o manifesta, improvvisa o insistente.
Ma liberaci dal male
passato, presente e futuro. Amen.

Commento al Padre nostro di san Francesco d’Assisi

venerdì 10 ottobre 2014

XXVIII Domenica del T.O. Mt 22,1-14



Una festa o è una festa o non lo è! E' un po' questo il significato del vangelo di questa domenica. Con l'avvento di Gesù le porte del Regno dei Cieli si sono aperte. Lui schiude agli invitati questo mistero che non si può esaurire quaggiù, ma al quale si può accedere fin da ora. Ed è proprio qui che sta il requisito essenziale: accedervi ora! Non tutti, infatti, desiderano partecipare a questa festa di nozze, arrivando persino alla violenza verso i servi del re che annunziano le nozze del figlio. Poiché, però, una festa è tale solo se c'è comunione e condivisione, altri vengono invitati affinché la gioia si propaghi. Non può in nessun modo avere fine la convivialità e la gioia in vesti nuziali, cioè rivestiti dello stesso abito di Cristo, il sofferente, morto e risorto che agisce con amore e per amore. "Abbiamo in noi - perciò - gli stessi sentimenti di Cristo" (Fil 2,5) che provengono da una perseverante e assidua frequentazione di Lui. Il regno è gioia perenne, è festa senza fine con Cristo.

domenica 5 ottobre 2014

XXVII Domenica del T.O. Mt 21,33-43



Il vangelo di questa domenica ci invita a custodire amorevolmente il regno di Dio che è dentro di noi come il dono più prezioso e il più amato che possediamo affinché non ci venga “tolto”  a causa delle nostre negligenze  e superficialità …
Preghiamo al fine di ottenere dal Signore la capacità di far fruttificare la nostra vita attraverso comportamenti autenticamente evangelici cosicché «il Dio della pace sia con noi e con tutti!».


sabato 4 ottobre 2014

Solennità di San Francesco d'Assisi Mt 11,25-30



Il brano scelto per questa festa contiene uno dei paradossi più belli del Vangelo. Lontano dal disprezzare la sapienza di questo mondo, Gesù ci indica che Dio si compiace nel rivelarsi ai piccoli, agli umili cioè a chi non cerca il “che cosa fare” per apparire agli occhi del mondo, ma cerca piuttosto il “chi è” di fronte a Dio. Questo Francesco l’ha capito molto bene; meglio essere uno stolto o un “idiota” per il mondo e possedere il bene più grande: un Dio che non cessa di donarsi. Chiediamo a Francesco di imparare a riconoscerci bisognosi di Lui per accogliere il ristoro vero.