Giovani frati in cammino

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Frati in preghiera

Rapisca, ti prego, o Signore,l'ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell'amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell'amor mio.

Santa Maria Madre di Dio prega per noi

Ave, Signora, santa regina, santa Madre di Dio, Maria,che sei vergine fatta Chiesa.

Giovani frati itineranti

Una gita a Perugia

venerdì 26 settembre 2014

XXVI Domenica del T.O. Mt 21,28-32



Come mai pubblicani e prostitute, pubblici peccatori, passano avanti nel Regno di Dio? Forse perché il Regno di Dio inizia con la conversione, e solo chi si rende conto della sua condizione di povertà può cominciare questo cammino… a patto che, per la via, incontri un Giovanni, una voce che apre la strada alla Parola che illumina l’esistenza, in particolare le esperienze di limite e fallimento, dando una nuova speranza: Dio è Padre buono che accoglie chi si rivolge a Lui! In questo modo, un “non ho voglia di lavorare nella vigna”, può trasformarsi nel “sì” della vita.

mercoledì 24 settembre 2014

Lo studio


«Riconduci a Cristo le tue letture e i tuoi studi di cui Gli parlerai e di cui Gli chiederai l'intelligenza.
Durante lo studio, fermati frequentemente. Per un istante raccogliti e nasconditi nelle Piaghe di Gesù. Poi riprendi lo studio. Di quando in quando inginocchiati e lancia al Cielo una breve e ardente preghiera. Oppure esci dalla cella, vattene in chiesa, nel Chiostro, nel capitolo, là dove lo Spirito Santo ti porterà: con una preghiera vocale o semplicemente con gemiti e ardenti sospiri del cuore implora il soccorso divino, presenta all'Altissimo i tuoi voti e i tuoi desideri, invoca i Santi in tuo aiuto.
Questi slanci si possono produrre senza il soccorso di salmi né d'alcuna preghiera vocale. Qualche volta, all'opposto, sorgono da un versetto di salmo, da un passo della Sacra Scrittura, o da qualche libro spirituale, ed altre volte, per la grazia di Dio, sono il frutto dei nostri proprii pensieri e dei nostri desideri.
Questo fervore d'anima è ordinariamente rapido. Quando sarà passato, richiamati al pensiero quello che stavi studiando: allora ne avrai un'intelligenza più chiara. Poi ritorna allo studio o alla lettura, e di nuovo alla preghiera, combinando i due esercizi. Con quest'alternativa avrai e il cuore più fervoroso nella preghiera e la mente più illuminata nello studio.
Questo fervore della divozione dopo lo studio si può provare in qualsiasi ora, secondo che si degna di concederlo Quegli la cui libera volontà dispone soavemente ogni cosa. Nondimeno, di solito, esso s'impadronisce più completamente dell'anima dopo il Mattutino. Bisogna perciò vegliar poco alla sera e riservare, per lo studio e per la preghiera delle ore mattutine, tutta la forza dell'anima».

Vincenzo Ferreri, Trattato della vita spirituale     

venerdì 19 settembre 2014

XXV Domenica del T.O. Mt 20,1-16a


I nostri pensieri non sono i pensieri del Signore: i Suoi “sovrastano” incomparabilmente i nostri [cf. Is 55,8.9]. Il Signore tuttavia è vicino a quanti Lo invocano con sincerità [cf. Sal 144,18]. Se poi si giunge alla grazia di vivere con Cristo, il lavoro porta frutto, e tra vivere qui in terra ed essere in Lui col Padre e lo Spirito (cioè in paradiso) non si sa più cosa scegliere [cf. Fil 1,21-22]. Ma chi decide di seguire Gesù, badi bene di non stupirsi del Suo immenso amore: quanto ne ha per lui, infatti, altrettanto se non di più ne ha per gli altri... per tutti... e in particolare per gli ultimi!

venerdì 12 settembre 2014

Esaltazione della Santa Croce Gv 3,13-17



Cosa mai potremmo mettere sul piatto per “contro-bilanciare” il sacrificio di Gesù sulla croce? Niente. Viene allora in aiuto quel testo della liturgia che dice: “noi Ti offriamo le cose che Tu stesso ci hai dato, tra la nostra povertà e la Tua grandezza”. Solo accogliendo dentro di noi Gesù, e quindi facendo molto spazio, nella quotidianità della nostra vita e con un impegno durevole, possiamo essere in Lui. Dio ha dato tutto quello che poteva per salvare il mondo, perché nessuno si perdesse, perché potessimo essere in Lui.

mercoledì 10 settembre 2014

Sforziamoci alla carità


«Sforziamoci di avere un'infinita delicatezza nella nostra carità; non limitiamoci ai grandi servizi, ma coltiviamo quella tenera delicatezza capace di curare i dettagli e che sa riversare con gesti da nulla tanto balsamo nei cuori.
''Dategli da mangiare" dice Gesù. Allo stesso modo entriamo, anche con coloro che vivono accanto a noi, nei piccoli dettagli della loro salute, della loro consolazione, delle loro preghiere, dei loro bisogni: consoliamo, rechiamo sollievo con le attenzioni più minute; per coloro che Dio ci mette accanto sforziamoci di avere quelle tenere, delicate, piccole attenzioni che avrebbero fra di loro due fratelli pieni di delicatezza, e delle madri piene di tenerezza per i loro figli, al fine di consolare, per quanto ci è possibile, tutti coloro che ci attorniano ed essere per loro fonte e balsamo di consolazione, come lo fu sempre nostro Signore per tutti quelli che lo avvicinavano: per la santa Vergine e san Giuseppe, ma anche per gli apostoli, la Maddalena e tutti gli altri... Quanta consolazione, quanta dolcezza seppe portare a tutti coloro che gli si avvicinavano».
 da La bonté de Dieu di Charles de Foucauld

sabato 6 settembre 2014

XXIII Domenica del T.O. Mt 18,15-20



Con questa Parola il Signore ci invita a fare un prezioso salto di qualità. Come attraverso il sapiente lavoro di un agricoltore in questo mese settembrino, il Signore usa “l’utensile” della Sua Parola per seminare il Suo amore nei solchi del nostro cuore. Seguendo questi solchi, come canali d’irrigazione delle anime, ci fa passare dal “guadagnare” il fratello, al “chiedere” qualcosa insieme a lui. E ciò lo si fa solo rivolgendosi con voce unanime al Padre Nostro che è nei cieli, come ci dice il Vangelo. Quel cuore unico (concorde) rende il Signore presente in mezzo a noi e fa salire al cielo, come incenso, la nostra preghiera. Perdono e accordo divengono quindi dighe aperte del Suo amore, necessarie per il vivere bene nella comunità: parrocchiale, fraterna, familiare. L’ascolto di una correzione invece è simile a una fornace: il suo lavoro è bruciare, ma ha il potere di modellare l’anima a Cristo.

mercoledì 3 settembre 2014

Uomo di preghiera


"Se vuoi sopportare con pazienza le avversità e le miserie di questa vita, sii uomo di preghiera. Se vuoi conseguire virtù e forze per vincere le tentazioni del nemico, sii uomo di preghiera. Se vuoi mortificare la tua volontà con tutte le sue passioni e i suoi desideri, sii uomo di preghiera. Se vuoi conoscere le astuzie di Satana e difenderti dai suoi inganni, sii uomo di preghiera. Se vuoi vivere lietamente e procedere dolcemente per la strada della penitenza e dell'affanno, sii uomo di preghiera. Se vuoi allontanare dalla tua anima le mosche importune di vani pensieri e sollecitudini, sii uomo di preghiera. Se vuoi sostentare la tua anima con la pienezza della devozione e tenerla sempre piena di buoni pensieri e desideri, sii uomo di preghiera. Se vuoi rafforzare e rinsaldare il tuo cuore sulla strada di Dio, sii uomo di preghiera. Infine, se vuoi sradicare dalla tua anima tutti i vizi e piantare al loro posto la virtù, sii uomo di preghiera, poiché nella preghiera si riceve l'unzione e la grazia dello Spirito Santo, che insegna ogni cosa. Inoltre, se vuoi salire alle altezze della contemplazione e godere dei dolci abbracci, dello sposo, impegnati nella preghiera, perché questa è la strada per cui l'anima sale alla contemplazione e al piacere delle cose celesti. Vedi dunque quanto grandi siano le virtù e il potere della preghiera? A comprovare tutto ciò (a parte la testimonianza delle Sacre Scritture) basta per ora la prova dell'aver visto e sentito ogni giorno molte persone semplici, che hanno raggiunto tutte le cose che abbiamo detto e altre ancora più grandi, mediante l'esercizio della preghiera".

Bonaventura da Bagnoregio, La vita di Cristo