Giovani frati in cammino

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Frati in preghiera

Rapisca, ti prego, o Signore,l'ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell'amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell'amor mio.

Santa Maria Madre di Dio prega per noi

Ave, Signora, santa regina, santa Madre di Dio, Maria,che sei vergine fatta Chiesa.

Giovani frati itineranti

Una gita a Perugia

mercoledì 30 ottobre 2013

Solennità di Tutti i Santi




Siamo felici, siamo beati. È Gesù che ci rivolge queste parole, ma quanto è difficile credergli! Questa nostra beatitudine ha bisogno di camminare. Si! Siamo pellegrini verso una patria celeste, sempre in cammino e mai arrivati. Povertà, mitezza, misericordia, pace, giustizia sono tutti valori che accendono il nostro desiderio e animano la nostra vita. Gesù però non ci sta parlando di un'idea, di un pensiero. Lui stesso è la pace, la misericordia, la mitezza, la giustizia. Lui stesso il nostro regno, Lui stesso la patria celeste che ogni giorno siamo chiamati a seguire. 

sabato 26 ottobre 2013

XXX Domenica del Tempo Ordinario, Lc 18,9-14




Anche questa domenica siamo messi dalla parola di Dio di fronte alla tematica della preghiera; se domenica scorsa eravamo incoraggiati nella preghiera instancabile, oggi piuttosto siamo richiamati non al quanto, ma al come pregare cioè con umiltà, guardando nel nostro cuore a tutte le sue mancanze e mettendoci di fronte al Padre in totale disponibilità, per accogliere la sua grazia e il suo amore assoluto.
Per questo pregare, anche in ginocchio, ci aiuta a ritrovare la nostra condizione di povere creature in un pieno abbandono al Signore.

giovedì 24 ottobre 2013

Armonie dello Spirito




Ascolta qui: Tra tenebre e frammenti di luce di Tiziana Liperoti

Gesù, tu hai detto: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore e troverete riposo alle anime vostre». Sì, Signore mio e Dio mio,l'anima mia riposa nel vederti rivestito della forma e della natura di schiavo, abbassarti fino a lavare i piedi dei tuoi apostoli. Ricordo ancora le tue parole: «Vi ho dato l'esempio, perché anche voi facciate come ho fatto io. Il discepolo non è più del Maestro... Se voi comprendete ciò, sarete beati mettendolo in pratica». Le comprendo, Signore, queste parole uscite dal tuo cuore mansueto e umile. Le voglio mettere in pratica con l'aiuto della tua grazia... Tu però, o Signore, conosci la mia debolezza: ogni mattino prendo l'impegno di praticare l'umiltà e alla sera riconosco che ho commesso ancora ripetuti atti di orgoglio. A tale vista sono tentata di scoraggiamento, ma capisco che anche lo scoraggiamento è effetto di orgoglio. Voglio, mio Dio, fondare la mia speranza soltanto su di te. Poiché tutto puoi, fa' nascere nel mio cuore la virtù che desidero.Per ottenere questa grazia dalla infinita tua misericordia ti ripeterò spesso: «Gesù, mite e umile di cuore, rendi il mio cuore simile al tuo».
Santa Teresa di Gesù Bambino

venerdì 18 ottobre 2013

XXIX Domenica del Tempo Ordinario, Lc 18,1-8



Il Vangelo della cosiddetta “vedova importuna” ci ricorda la realtà fondamentale del cammino cristiano: la preghiera. Colui che prega si colloca nella posizione più autentica che l’uomo possa assumere: la posizione della “dipendenza”. Attraverso la preghiera l’uomo compie il più importante atto di riconoscimento che mai possa fare e cioè il riconoscimento del suo essere bisognoso,  del suo essere creatura e perciò del suo essere “figlio”. Questa esperienza di figliolanza si dà proprio dentro lo spazio della preghiera in cui la persona si mette a nudo e guardando con realismo a tutto il suo limite si consegna a una speranza più grande, quella di un Padre che ascolta “i suoi eletti che gridano giorno e notte verso di Lui” facendo loro sperimentare tutta la sua provvidenza e tutta la sua cura.   

sabato 12 ottobre 2013

XXVIII Domenica del Tempo Ordinario, Lc 17,11-19




Dire grazie a Dio. Prendere consapevolezza di tutto il bene che Egli compie, permette e coglie nella vita di ciascuno di noi. Rimetterci sui nostri passi ed intraprendere nuovamente il pellegrinaggio verso il Santuario, la prima volta per chiedere, la seconda per restituire. Così si chiude quel cerchio che, come in un riconoscente abbraccio, congiunge l’uomo a Dio e che chiamiamo fede.


sabato 5 ottobre 2013

XXVII Domenica del Tempo Ordinario, Lc 17,5-10




I discepoli, nel Vangelo di questa domenica, chiedono al Signore: “Aumenta la nostra fede”.
Ma in che cosa consiste concretamente questa virtù?
Per rispondere a questa domanda ci faremo aiutare da quello che un giorno disse il grande papa Giovanni Paolo I, Albino Luciani.
«Ecco che cosa è la fede: arrendersi a Dio, ma trasformando la propria vita. Cosa non sempre facile. Agostino ha raccontato il viaggio della sua fede; specialmente nelle ultime settimane è stato terribile; leggendo si sente la sua anima quasi rabbrividire e torcersi in conflitti interiori. Di qua, Dio che lo chiama e insiste, e di là, le antiche abitudini,  "vecchie amiche - scrive lui -; e mi tiravano dolcemente per il mio vestito di carne e mi dicevano: Agostino, come?!, tu ci abbandoni? Guarda, che tu non potrai più far questo, non potrai più far quell'altro e per sempre!". Difficile! “Mi trovavo - dice - nello stato di uno che è a letto, al mattino. Gli dicono: Fuori, Agostino, alzati!. Io invece, dicevo: Sì, ma più tardi, ancora un pochino!. Finalmente il Signore mi ha dato uno strattone, sono andato fuori.” Ecco, non bisogna dire: Sì, ma; sì, ma più tardi. Bisogna dire: Signore, sì! Subito! Questa è la fede. Rispondere con generosità al Signore. Ma chi è che dice questo sì? Chi è umile e si fida di Dio completamente!». 
Facciamo dunque il possibile per crescere nell'amicizia di questa bella virtù, chiediamola al Signore Gesù e avremo come una fonte di forza dentro di noi che ci porterà dall'oscurità alla luce.





giovedì 3 ottobre 2013

Solennità di San Francesco d'Assisi




In questa solennità vogliamo esprimere il nostro “grazie” al Signore per il dono di san Francesco. La vita del poverello di Assisi è trasparenza di quell'amore autentico che ha il volto di Cristo. E’ il percorso stesso che, ancora oggi, ci suggerisce frate Francesco per incontrare la vita vera. Il volto dell’amore risplende ancora oggi tra noi e fa parlare la moltitudine che si mette in cerca del significato più profondo della vita. Colui, dunque, che cammina nella via del Signore, non può non trovare luminoso esempio e guida nell'assisiate  notando la bellezza della misericordia divina, del perdono, della pace. Il proficuo cammino di fraternità nel mondo scova in Francesco la gioia del cammino con Dio. 



Adorazione Eucaristica

Cari giovani, carissimi amici..
..GIOIA E PACE NEL SIGNORE!

Come frati desideriamo invitarti a sostare nella preghiera con noi, per vivere un momento di comunione e intimità con il Signore.
Per la nostra scelta di vita la preghiera è il centro e il perno attorno cui ruota tutto il nostro vivere: studio, lavoro, fraternità, servizio pastorale, svago, incontro con parenti, amici, laici ecc...
La ricerca del volto di Dio che ha fede in noi, ma che ama farsi ricercare continuamente, ci porta a incardinare la fatica, il fascino e la bellezza del "tenere fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede" (Eb 12,2).
Per noi francescani passa attraverso l'appassionante ricerca quotidiana, esperienza coinvolgente e stimolante anche nelle "pieghe" di una vita ordinaria che a volte sa di ripetitivo, di monotono, ma mai scontato!
Allora le porte del nostro convento sono aperte anche a te, per condividere la liturgia del lunedì sera che prevede un'ora di preghiera, tra VESPRO e ADORAZIONE.

Frati in preghiera
Il VESPRO è la preghiera della Chiesa universale, dove tutti lodano il Signore usando le stesse parole; è bello poter lodare e ringraziare Dio rendendoci una voce sola, simbolo di concordia e unità. Il nostro serafico padre san Francesco ha insegnato, non solo ai suoi frati, ma anche a tutti i fedeli, a pregare facendosi coro, facendosi davvero fratelli uniti in Cristo.
Il vespro è dunque una preghiera espressa essenzialmente in modo corale e vocale.

A seguire c'è, appunto, l'ADORAZIONE EUCARISTICA con l'esposizione sull'altare del Santissimo Sacramento. Questa è l'occasione privilegiata per incontrare Gesù che parla direttamente al nostro cuore, dove è Lui  a farla da "padrone". Generalmente accompagnamo la presenza Eucaristica con il canto di canoni che ci aiutano ad entrare nell'essenzialità dell'incontro con il Signore. Accompagnamo l'adorazione con una breve lettura spirituale. Il resto del tempo è vissuto nel silenzio e nell'incontro con Lui. Amiamo, inoltre, incontrare il Signore della vita che si è incarnato, in modo che il nostro corpo accompagni l'anelito a Dio. Esprimiamo, attraverso la nostra postura, la nostra presenza nella preghiera: spesso lo facciamo in ginocchio, per esprimere la nostra riconoscenza e la nostra gratitudine a colui che davvero è grande!

Alcuni di voi forse vorrebbero domandarci
"Ma a cosa serve pregare?"

Per noi frati e per tutto ciò che viviamo
la preghiera è respiro, è ossigeno!

"Youcat", il catechismo per giovani, esprime così la risposta a questa domanda: "Di certo Dio non ha bisogno delle nostre preghiere per venirci in aiuto; che noi preghiamo dipende dalla nostra volontà; chi non prega e non vuole pregare si rinchiude in se stesso. Solo chi prega si apre e si rivolge a colui che è causa di ogni bene; chi prega torna a casa da Dio. A questo modo la preghiera pone l'uomo in un corretto rapporto nei confronti di Dio, che rispetta la nostra libertà" (Youcat n.486).


Ti aspettiamo allora a pregare con noi...
...il lunedì sera dalle 19 alle 20



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