Solennità di tutti i Santi
Mt 5,1-12
“Venite,
adoriamo il Signore:
la sua gloria risplende nei Santi”.
Così recita
un’antifona tratta dalla Liturgia delle Ore.
Oggi, nella Solennità di Tutti i Santi,
la Chiesa ne reca festante il lieto annuncio.
Volgendo lo sguardo a questi “giganti”
della fede, vien da porsi qualche domanda sul misterioso e singolare modo in
cui la luce di Cristo si sia fatta strada fino a rendersi così splendidamente
manifesta nel loro vissuto.
Il Vangelo di Matteo che la liturgia odierna ci
propone sembra in tal senso venirci incontro, indicando alcune vie, piccoli
pertugi attraverso i quali la grazia di Dio tocca la carne umana nel profondo,
trasfigurandola sino a farla risplendere di luce. Potremmo definirle anche
porte, otto porte strette, talmente anguste da richiedere da parte nostra un movimento
di abbassamento per attraversarle e recanti sugli stipiti dei nomi incisi a
fuoco dal dito di Dio:
misericordia, povertà di spirito, purezza di cuore, bisogno di giustizia, mitezza, amore per la pace….
Sono le Beatitudini,
benedizioni che il Signore Gesù dal monte impartisce ad ogni uomo.
Esse,
rilette anche sullo sfondo di questo giorno di festa, possono diventare per
ciascuno di noi dei preziosi crocevia sui quali la volontà salvifica di Dio,
incontrando la nostra disponibilità, riesce ad intersecarla ed a proiettare,
come attraverso un prisma, tutta la sua luce sul mondo.
Giungere ad un simile
stato di vita non è impresa da poco, in quanto esige tutta la docilità e
l’affidamento di cui siamo capaci; tuttavia, guardando ai nostri Santi,
possiamo ben dire che ne valga la pena, giacché il traguardo, il premio ultimo,
è la comunione con Dio e la possibilità di vivere sin da ora da beati… o per
meglio dire (ed oggi è proprio il caso di dirlo!) da Santi.
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