Ascolta: Campane dell'Abbaye de Solesmes
“O beata
solitudo, o sola beatitudo”
«Silenzio
e solitudine: due cose che per lo più si cerca di evitare.
Tuttavia,
sono così necessarie, quando si sente il bisogno di approfondire la propria
vita. E chi si può sottrarre a lungo a questo sentimento?
Il
silenzio, in questo senso, non è un vuoto, ma è un linguaggio che si nutre
volentieri della solitudine, perché è lì che può farsi valere pienamente.
Il
silenzio non è assenza, ma una cassa di risonanza che fa sentire una Parola che
altrimenti non verrebbe udita.
Il
silenzio prepara la strada verso la felicità che scaturisce dalle cose che
avvengono nel cuore e nell’anima.
Quando
il silenzio parla così, la solitudine diventa allora una necessità e una pienezza
di vita.
Il
silenzio e la solitudine riguardano ciascun essere umano, ogni credente e la
possibilità che gli viene offerta è quella di conoscere la sua interiorità,
fare “vuoto” nella propria esistenza per scoprirvi una Presenza».
Un Certosino
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