Il tempo pasquale ci fa
rivivere nell’arco di poche settimane due significative esperienze di “distacco”
del Signore dai suoi. Per due volte assistiamo alla Sua dipartita dal mondo ed altrettante
volte il dono che ne scaturisce diviene prova di un’assenza che, accolta nella
fede, si fa presenza viva e vivificante. Come sul Golgota consegnandosi alla
morte di croce ci ha offerto la salvezza, così ora che si prepara ad ascendere
al Padre, Gesù ci promette un altro dono, lo Spirito Santo, capace di aprire i
credenti ad una più profonda intelligenza e di introdurli al cuore della vita
trinitaria. Dono del Padre, memoria vivente del Figlio, vincolo d’amore e di pace,
lo Spirito Santo ci rammenta quanto il Signore ci ha insegnato dandocene una
comprensione più piena ed intima. Invochiamolo con fede viva, accogliamolo con
cuore grato, alimentiamolo nella preghiera, perché ci guidi alla contemplazione
del volto del Padre nella vita e nella gioia senza fine.
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