“Che
dobbiamo fare?”. Quante volte ce lo siamo chiesti noi stessi per la nostra
vita, quante volte avremmo voluto chiederlo a chi pensavamo ne sapesse più di
noi, un ‘maestro’ , un saggio.
Nel
vangelo tutti questi personaggi lo chiedono a Giovanni e, più tardi, sappiamo
che sarà il giovane ricco a chiederlo ad un altro maestro, Gesù. Ma la lezione
non cambierà. Sarà necessario, per loro come per noi fare spazio, liberarsi dai
fardelli inutili, dalla ‘roba’ di ricordo verghiano, ma anche dalle pesanti
croci che noi stessi ci carichiamo sulle spalle (sensi di colpa, sfiducia,
rancori…).
E fare
cosa? Porci in attesa, potremmo pensarlo come un ascolto, che accoglie ‘colui
che viene’ e sì, brucerà il male del nostro cuore con la fiamma del suo amore
che purifica, e poi ci chiederà di seguirlo, sulla strada della vocazione che
ha scelto per noi, per donarci la vita eterna con Lui.
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