Rapisca, ti prego, o Signore,l'ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo,
perché io muoia per amore dell'amor tuo,
come tu ti sei degnato morire per amore dell'amor mio.
Molti lo avevano seguito ed egli aveva accolto con gentilezza tutti e aveva guarito quelli che avevano bisogno di cure. Ma il giorno declinava, giungeva il tempo difficile della notte, e il deserto minacciava la possibilità di restare in quel luogo. Un piccolo gruppo si dava da fare portando pochi pani e pesci.
Poi la benedizione di Gesù e quel poco pane diventa abbondanza che sfama, rinsalda la comunità riunita e scaccia il timore della notte e della fame.
Davvero Dio è con noi e non ci lascia soli, anche se a volte sembra di avere tra le mani solo un po' di pane.
Qualcuno ha detto che Dio è cosi perfetto che non poteva rimanere da solo. Dio decide di non rimanere da isolato nell’alto dei cieli, ma si apre alle relazione e alla differenza. Sant’Agostino ci parla della Trinità come un circolo virtuoso nel quale il Padre ama il Figlio (l’amato) nella comunione dello Spirito Santo (l’amore). Ecco un modello sublime per le nostre relazione spesso difficili e tortuose. L’altro - che rimane pur sempre un mistero - ha bisogno delle nostre cure e cerca in noi degli occhi pieni di compassione e di perdono. Allora si, questo è un impegno arduo che può anche scontrarsi con i nostri propri limiti, ma a nessuno è chiesto l’impossibile; un po’ alla volta, passo dopo passo, la pace diventa possibile: «Tutto posso in colui che mi dà la forza» (Filippesi 4,13).
Vieni, luce vera Vieni, eterna vita Vieni, mistero nascosto Vieni, tesoro ineffabile Vieni, realtà indicibile Vieni, persona incomprensibile Vieni, esultanza perenne Vieni, verace attesa di quanti saranno salvati Vieni, il rialzarsi di chi giace Vieni, risurrezione dei morti Vieni, o potente, che ogni cosa sempre compi, muti e trasformi con il solo volere Vieni, invisibile e del tutto intangibile e impalpabile Vieni, tu che sempre rimani immobile, e ad ogni istante tutto ti muovi e vieni a noi che giacciamo nell'Ade, tu che sei al di sopra di tutti i cieli Vieni, nome desiderato e celebrato, ma del tutto impossibile a essere detto da parte nostra chi egli sia o a essere conosciuto quale e quanto sia Vieni, gioia eterna Vieni, corona immarcescibile Vieni, porpora del grande Dio e Re nostro Vieni, cintura cristallina e di pietre preziose Vieni, calzare inaccessibile Vieni, vera destra regale purpurea e sovrana Vieni, tu che ha bramato e brama la mia misera anima Vieni, solo a chi è solo - poiché io sono solo, come vedi Vieni, tu che mi hai separato da tutto e mi hai reso solo sulla terra Vieni, tu che sei divenuto in me desiderio e hai fatto che ti desiderassi, o del tutto inaccessibile Vieni, mio respiro e mia vita Vieni, consolazione della mia povera anima Vieni, gioia e gloria e delizia senza fine.
Ci “ricorderà”! Può essere una chiave d’ingresso in
questo giorno di Pentecoste! Quante cose infatti “ricordiamo”, portiamo “al cuore”
(vero senso etimologico della parola “ricordare”). Quante cose custodiamo nel
cuore, magazzino dei ricordi e sede delle decisioni dell’anima. Quante ne
rievochiamo davanti ad un discernimento importante, ma anche dinanzi ad
un’esperienza, quasi fossero maestri di esperienza i nostri ricordi. Lo Spirito
del Risorto, riempiendoci con il fuoco del Suo amore, ci aiuta a ricordare, anche
attraverso questo “esercizio dell’anima”. Innanzitutto ci ricorda le Sue parole
e le meraviglie che ha fatto e fa per noi, e con esse la Sua dolce presenza,
che dimora in noi. Dio è in noi, ascoltiamolo per ogni nostra decisione. Dio è
tutto in tutti!
Il salmo esprime un’ardente e calma supplica a Dio. L’orante riconosce Dio
come suo re provvidente e misericordioso. Egli prega incessantemente fin dal
mattino, e attende il suo aiuto in mezzo alle difficoltà causate da tanti suoi
nemici. L’orante interpella Dio presentandogli la sua fede: “Tu non sei un
Dio che gode del male…”. Poi conferma se stesso: “Sanguinari e
ingannatori, il Signore li detesta”. Quindi indirizza il suo cuore verso la
gioia che Dio nella sua misericordia gli darà: “Io, invece, per il tuo
grande amore, entro nella tua casa…”. Il salmista ha in mente il tempio, e
pensa che Dio lo salverà dagli avversari e gli darà la grazia di potere
giungere a Gerusalemme ed entrare nel tempio. Nel compimento di Cristo la casa
del Signore è il santuario del cielo. Il salmo termina con un’apertura a tutti
i giusti per i quali l’orante desidera gioia e pace dalla benevolenza di Dio.
Ascolta qui i frati che cantano il salmo 5
Salmo 5 – Preghiera del mattino Al maestro del coro. Per flauti. Salmo. Di Davide. Porgi l’orecchio, Signore, alle mie parole: intendi il mio lamento. Sii attento alla voce del mio grido, o mio re e mio Dio, perché a te, Signore, rivolgo la mia preghiera. Al mattino ascolta la mia voce; al mattino ti espongo la mia richiesta e resto in attesa. Tu non sei un Dio che gode del male, non è tuo ospite il malvagio; gli stolti non resistono al tuo sguardo. Tu hai in odio tutti i malfattori, tu distruggi chi dice menzogne. Sanguinari e ingannatori, il Signore li detesta. Io, invece, per il tuo grande amore, entro nella tua casa; mi prostro verso il tuo tempio santo nel tuo timore. Guidami, Signore, nella tua giustizia a causa dei miei nemici; spiana davanti a me la tua strada. Non c’è sincerità sulla loro bocca, è pieno di perfidia il loro cuore; la loro gola è un sepolcro aperto, la loro lingua seduce. Condannali, o Dio, soccombano alle loro trame, per i tanti loro delitti disperdili, perché a te si sono ribellati. Gioiscano quanti in te si rifugiano, esultino senza fine. Proteggili, perché in te si allietino quanti amano il tuo nome, poiché tu benedici il giusto, Signore, come scudo lo circondi di benevolenza.
Oggi celebriamo la
solennità… dell’apparente distacco da Gesù. Il Padre non priva l’umanità del suo
Salvatore, della sua via, verità e vita (cf. Gv 14,6), lasciandola brancolare
nel buio della storia, ma benedice ogni uomo e chiama ad essere testimoni:
anche tu! Amico, amica…sii trasparenza di Gesù, segui Lui solo e rendi visibile
il suo amore che perdona! Quello di Gesù è l’unico nome che è al di sopra di
ogni altro nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi e ogni lingua
canti che Cristo è Signore (cf. Fil 2,9-11). Non stiamo allora vagabondando lungo
una storia in cui Dio è il grande assente, ma siamo mandati come araldi del
gran Re (cf. Fonti Francescane 346) rivestiti di Spirito Santo: noi ne siamo la
voce, il sorriso e la tenerezza!
Ascolta qui: Miserere di Josquin des Prez (1503-04)
«O Signore Gesù Cristo, nostro Dio, Tu che hai
pianto per Lazzaro versando per lui lacrime di tristezza e di misericordia,
ricevi le mie lacrime e con la Tua Passione guarisci le mie passioni. Con le
Tue ferite, guarisci le mie ferite. Con il Tuo sangue purifica il mio sangue e
mescola nel mio corpo il profumo del Tuo corpo datore di vita. Il fiele che i
Tuoi nemici Ti hanno fatto bere addolcisca il fiele che mi ha fatto bere il
Nemico. Il Tuo Corpo steso sulla Croce, stenda verso di Te la mia mente trascinata
in basso dai demoni. La testa che Tu hai chinata sulla Croce, alzi la mia testa
schiaffeggiata dai nemici. Le Tue Santissime Mani, inchiodate dagli empi sulla
Croce, mi tirino dall’abisso della perdizione , così come Tu stesso hai
promesso. Il Tuo volto beffeggiato con schiaffi e sputi, riempia di splendore
il mio volto macchiato dalle iniquità. Il Tuo Spirito che mentre eri crocifisso
hai affidato al Padre, mi guidi verso di Te con l’aiuto della Tua grazia. Non
ho un cuore addolorato per cercarti. Non ho il pentimento e l’umiltà che fanno
ritornare i figli alla loro eredità. Non ho lacrime di consolazione, o Signore.
La mia mente è stata offuscata da preoccupazioni mondane, e non è in grado di
cercarti con sentimenti di dolore.
A causa di tante tentazioni il mio cuore si è
raffreddato e non può riscaldarsi con lacrime d’amore verso di Te. Ma Tu, o
Signore Gesù Cristo, nostro Dio, Tesoro di beni, dammi pentimento perfetto ed
anima addolorata ed infranta per andare con tutto il cuore alla Tua ricerca; poiché
senza di Te, diventerò estraneo ad ogni bene. Dammi dunque, o Buono, la Tua
grazia!
Il Padre Tuo, dal quale sei nato prima di tutti
i secoli, rinnovi in me la Tua immagine. Ti ho abbandonato, Signore; non
abbandonarmi! Mi sono allontanato da Te; esci per ricercarmi. Portami al Tuo
pascolo spirituale. Numerami tra le pecore del Tuo gregge eletto. Nutrimi
insieme con loro alla erba dei Tuoi divini Sacramenti.
Poiché Tu dimori nelle loro anime pure e
risplenda in esse la luce delle Tue rivelazioni.
Il Tuo Splendore è la consolazione ed il riposo
di quanti hanno faticato per Te in tentazioni e nelle sofferenze. Di questo
Splendore rendi degno, me indegno, con la grazia e l’amore per gli uomini del
nostro Salvatore Gesù Cristo, nei secoli dei secoli. Amen!»
Il tempo pasquale ci fa
rivivere nell’arco di poche settimane due significative esperienze di “distacco”
del Signore dai suoi. Per due volte assistiamo alla Sua dipartita dal mondo ed altrettante
volte il dono che ne scaturisce diviene prova di un’assenza che, accolta nella
fede, si fa presenza viva e vivificante. Come sul Golgota consegnandosi alla
morte di croce ci ha offerto la salvezza, così ora che si prepara ad ascendere
al Padre, Gesù ci promette un altro dono, lo Spirito Santo, capace di aprire i
credenti ad una più profonda intelligenza e di introdurli al cuore della vita
trinitaria. Dono del Padre, memoria vivente del Figlio, vincolo d’amore e di pace,
lo Spirito Santo ci rammenta quanto il Signore ci ha insegnato dandocene una
comprensione più piena ed intima. Invochiamolo con fede viva, accogliamolo con
cuore grato, alimentiamolo nella preghiera, perché ci guidi alla contemplazione
del volto del Padre nella vita e nella gioia senza fine.
aiutaci a diffondere la tua fragranza
ovunque noi andiamo.
Infondi il tuo Spirito nella nostra anima
e riempila del tuo amore
affinché penetri nel nostro essere
in modo così completo
che tutta la nostra vita
possa essere soltanto fragranza
e amore trasmesso tramite noi e visto in noi,
e ogni anima con cui veniamo a contatto
possa sentire la tua presenza
nella nostra anima,
e poi guardare in su
e vedere non più me, ma Gesù.
Resta con noi,
e noi cominceremo a brillare della tua luce,
a brillare per essere una luce per gli altri.
La luce, o Gesù, sarà la tua,
non verrà da noi,
sarà la tua luce
che brillerà sugli altri attraverso noi.
Lascia che ti rivolgiamo le nostre preghiere
nel modo che più ami,
spargendo la luce
su quelli che ci circondano.
Lasciaci predicare senza predicare,
non con le parole, ma con l'esempio.
Con la forza che attrae
e l'influsso di quel che facciamo.
Con la pienezza dell'amore
che abbiamo per te nel nostro cuore.
Amen.