Giovani frati in cammino

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Frati in preghiera

Rapisca, ti prego, o Signore,l'ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell'amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell'amor mio.

Santa Maria Madre di Dio prega per noi

Ave, Signora, santa regina, santa Madre di Dio, Maria,che sei vergine fatta Chiesa.

Giovani frati itineranti

Una gita a Perugia

sabato 29 novembre 2014

I Domenica di Avvento - Mc 13,33-37


Tempo di avvento, tempo di attesa. È strano pensare che questo brano di vangelo si collochi proprio in questo tempo, preparazione della venuta del Signore Gesù nella piccolezza di un bambino in fasce. E infatti quando la Parola ci richiama alla veglia, è alla seconda venuta  che si sta riferendo, quella gloriosa degli ultimi tempi. Forse, perché non vi è veramente una diversità nei sentimenti con cui ci dobbiamo disporre all’accoglienza: è necessario che ciascuno continui a svolgere il proprio compito, quello a cui si sente ‘chiamato’, ma tenga pure vivo il desiderio di vedere il ritorno del padrone, del padrone amato. Tenendo lo sguardo fisso sull’orizzonte con il sapore dell’attesa, con l’urgenza di non perdere nemmeno un momento del tempo in cui lo vedrà apparire con chiarezza ma ancora distante, in cui potrà sentire che gli si fa vicino, l’onda sottile del suo amore che lo travolge e la gioia che gli riempie il cuore. Quale immagine più simile se non quella della madre che si vede portare il neonato che ha appena dato alla luce?

Vegliate, amate.

sabato 22 novembre 2014

Solennità di Cristo Re dell'universo Mt 25,31-46


Il Signore Gesù, che  regna “dal legno” come ci ricorda la Scrittura, non  solo ci da un identikit di sé! Egli, come buon regnante, ci da alcuni suoi statuti e appellativi come: “Figlio dell’uomo; Pastore; Re; Signore. Egli da anche a noi l’identikit del perfetto beato, cioè quelli elencati nel Vangelo e quelli  che la  tradizione della Sua Sposa, la Chiesa, ci ha donato e ci dona anche oggi. Ce li ha donati anche nel Catechismo della Chiesa Cattolica, con l’elenco delle opere di misericordia corporale e spirituale, intimamente connesse. Cristo, che guarderà nell’ultimo giorno i  beati alla Sua destra, che guarda ogni cristiano dalla croce, dove china il capo verso la Sua destra, guarda anche noi, ogni  giorno, le  sue pecore più fedeli anche nel poco, ma che lo possono essere con grande amore.

sabato 15 novembre 2014

XXXIII del T.O. Mt 25,14-30



Il vangelo di questa domenica ci suggerisce come dobbiamo apprezzare e comportarci nel tempo nell'attesa della venuta del nostro Signore, come avviciniamo gli ultimi tempi attraverso la parabola dei talenti. Non c'è differenza tra coloro che ricevono di più e coloro che ricevono di meno. Tutti ricevono secondo la loro capacità. Ciò che importa è che il dono sia posto al servizio del Regno e che faccia crescere i beni del Regno che sono l'amore, la fraternità, la condivisione. La chiave principale della parabola non consiste nel produrre talenti, ma indica il modo in cui bisogna vivere la nostra relazione con Dio. E questo ci chiede la nostra fedeltà di compiere la volontà di Dio nella nostra vita. Essere fedeli vuol dire osservando i comandamenti del Maestro. Il Regno è rischio. Chi non vuole correre rischi, perde il Regno! Preghiamo il Signore perché ci doni il coraggio di mettere in gioco i nostri talenti per il Regno di Dio.

sabato 8 novembre 2014

Festa della Dedicazione della Basilica Lateranense Gv 2,13-22


Come mai questo Gesù tanto buono, adesso si fa vedere sotto questo aspetto così sconcertante, perché si arrabbia così tanto? Personalmente mi parla di un Gesù che non è mieloso, se da una parte è mite ed umile di cuore, dall’altra non significa debolezza di carattere, sa anche essere forte, deciso, in questo caso sembra che ci sia qualcosa di molto importante. Ci troviamo nel tempio di Gerusalemme è li che si compirà l’ora di Gesù, ma adesso scaccia i venditori dal tempio, più precisamente li butta fuori dalla zona più sacra – il Santo dei santi – di questo edificio, essi l’hanno trasformato in una piazza di mercato dove Dio non ha dimora. Gesù viene per riconciliarci con Dio Padre, in lui si realizza la promessa che Dio fa con il suo popolo, con ciascuno di noi. Abbiamo la scelta, quindi possiamo scegliere, come i detrattori di Gesù che si rifiutavano di accogliere la buona notizia, o come i discepoli che decisero di mettersi alla sequela del maestro scoprendo un po’ alla volta loro stessi e il Messia.