sabato 29 novembre 2014

I Domenica di Avvento - Mc 13,33-37


Tempo di avvento, tempo di attesa. È strano pensare che questo brano di vangelo si collochi proprio in questo tempo, preparazione della venuta del Signore Gesù nella piccolezza di un bambino in fasce. E infatti quando la Parola ci richiama alla veglia, è alla seconda venuta  che si sta riferendo, quella gloriosa degli ultimi tempi. Forse, perché non vi è veramente una diversità nei sentimenti con cui ci dobbiamo disporre all’accoglienza: è necessario che ciascuno continui a svolgere il proprio compito, quello a cui si sente ‘chiamato’, ma tenga pure vivo il desiderio di vedere il ritorno del padrone, del padrone amato. Tenendo lo sguardo fisso sull’orizzonte con il sapore dell’attesa, con l’urgenza di non perdere nemmeno un momento del tempo in cui lo vedrà apparire con chiarezza ma ancora distante, in cui potrà sentire che gli si fa vicino, l’onda sottile del suo amore che lo travolge e la gioia che gli riempie il cuore. Quale immagine più simile se non quella della madre che si vede portare il neonato che ha appena dato alla luce?

Vegliate, amate.

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