venerdì 3 maggio 2013

VI Domenica di Pasqua: Gv 14,23-29



Il tempo pasquale ci fa rivivere nell’arco di poche settimane due significative esperienze di “distacco” del Signore dai suoi. Per due volte assistiamo alla Sua dipartita dal mondo ed altrettante volte il dono che ne scaturisce diviene prova di un’assenza che, accolta nella fede, si fa presenza viva e vivificante. Come sul Golgota consegnandosi alla morte di croce ci ha offerto la salvezza, così ora che si prepara ad ascendere al Padre, Gesù ci promette un altro dono, lo Spirito Santo, capace di aprire i credenti ad una più profonda intelligenza e di introdurli al cuore della vita trinitaria. Dono del Padre, memoria vivente del Figlio, vincolo d’amore e di pace, lo Spirito Santo ci rammenta quanto il Signore ci ha insegnato dandocene una comprensione più piena ed intima. Invochiamolo con fede viva, accogliamolo con cuore grato, alimentiamolo nella preghiera, perché ci guidi alla contemplazione del volto del Padre nella vita e nella gioia senza fine.


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