lunedì 1 ottobre 2012

Ventiseiesima domenica
del Tempo Ordinario
Mc 9,38-43.45.47-48


«Non c'è nessuno
che faccia un miracolo nel mio nome
e subito dopo possa parlare male di me» 
(v.39b)

Il Vangelo di oggi è l'immagine perfetta della Chiesa che risponde al suo Signore: ascolto, comunione e miracolo.

Il primo "miracolo" è l'ascolto... che coinvolge tutti i cinque sensi, perchè è necessario anche... vedere, "gustare", fiutare, toccare il nostro Signore Gesù!
Innumerevoli sono i modi, molteplici le possibilità. La Chiesa, fraternità riunita intorno a Gesù, offre opportunità di ascolto della Parola, e non solo all'interno della celebrazione liturgica; anche a livello personale la meditazione della Parola permette di incontrare Cristo nella nostra vita.
Le fragranti parole del Signore, come amava ripetere san Francesco d'Assisi, possono farci cogliere l'eccellente gusto di Dio, così come avviene nell'Eucaristia, vertice del dono d'amore di Cristo.

Rispondere al Signore significa allora dare un taglio a ciò che scandalizza... cioè il peccato. L'uomo è afflitto dal peccato, ma non sconfitto!  Nel battesimo siamo infatti creature nuove in Cristo.
La vittoria di Cristo sul peccato sia davvero la nostra gioia e la nostra forza... sia il nostro riposo nella misericordia di Dio.

Tutti siamo in cammino, chiamati ad unirci a Gesù come tralci alla vite, per attingere alla vita buona.
Fuggiamo il vano parlare, arma molto spesso vincente in mano agli "specialisti del sacro" e il giudizio sui peccati altrui e seguiamo davvero e definitivamente Cristo!

La gratitudine sia la nostra primaria forma di preghiera. Camminiamo nella certezza che il Signore ci ama e che siamo fragili creature chiamate dal Padre alla relazione con Dio stesso!



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