mercoledì 6 agosto 2014

Di fronte a Dio


«La relazione con Dio è quella che chiamiamo preghiera: in realtà si tratta di un’azione. Devi perciò riconoscere che solo in virtù di un atto spirituale il tuo spirito viene nutrito e riceve di­rettamente da Dio le energie per crescere. Ciò di cui devi essere convinto è che ogni contatto con Dio è preghiera, ma non ogni preghiera è contatto con Dio! Molti infatti pregano senza esservi preparati e senza alcun desiderio di co­municare con Dio. Ma questa non è preghiera, perché la preghiera è un’opera realizzata in col­laborazione tra l’uomo e Dio.
Se la «camera» è quindi il «luogo» messo a parte da Cristo per l’opera della preghiera inte­riore, ne consegue che per tutto il tempo che vi trascorri devi necessariamente perseverare nel­l’opera della preghiera; questo significa che devi sempre restare in contatto spirituale con Dio.
Dio può concedere a qualcuno l’opportunità di restare a lungo nella propria camera, come è il caso del monaco, che è giustamente ritenuto un cristiano che è entrato nella camera e che ha chiuso definitivamente la porta dietro di sé: questi non vuole avere più alcun rapporto con la mondanità e con le sue vane preoccupazioni. A un altro può darsi che Dio conceda la possibilità di restare nella propria camera solo alcune ore al giorno; ma alla maggior parte della gente non è possibile restarvi se non per un’ora al giorno, e a volte addirittura per un tempo ancora più breve. In ogni caso questa differenza di tempo disponi­bile per dimorare e pregare nella propria camera è compensata in altri modi dallo Spirito santo, quando uno è fedele e sincero nel proprio cam­mino spirituale. Infatti, nella misura in cui tu aneli veramente alla preghiera, lo Spirito ti con­cede, anche in poco tempo, delle grosse oppor­tunità di rallegrar ti e di sentirti ricolmo della presenza di Dio.
Non devi quindi rattristarti per la scarsità del tempo disponibile per appartarti nella camera; devi piuttosto assicurarti di essere pronto e pie­no di desiderio di comunicare con Dio: allora ti accorgerai che i minuti possono essere come giorni. In genere, comunque, il lamento per la scarsità del tempo disponibile per la preghiera è solo una falsa scusa per giustificare l’«io» nella sua negligenza, trascuratezza e indifferenza nel­lo stare di fronte a Dio».

 da Consigli per la preghiera di Matta el Meskin

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