Santa Chiara




Chiara naque ad Assisi nel 1194 da Favarone di Offreduccio e Ortolana.
Il suo amore per il Signore cominciò a manifestarsi già dall'infanzia, così come l'attenzione ai poveri, ai quali dava tutto ciò che poteva.
Un giorno sentì parlare di un giovane assisano, di nome Francesco, che da ricco che era, aveva lasciato tutto per amore del Signore povero e crocifisso; sentì, allora, che anche per lei quello era il modo unico per seguire il suo Amato.
La notte e la domenica delle Palme 1218 Chiara fuggì di casa e raggiunse Santa Maria degli Angeli, dove Francesco e gli altri frati la attendevano.
Da allora Chiara visse nella chiesa di San Damiano, che Francesco anni prima aveva ricostruito, insieme ad altre giovani, che per ispirazione divina, come lei e con lei donarono al Signore tutta la loro vita in verginità.
La vita di Chiara fu sempre all'insegna della contemplazione, di continue dure penitenze e di un grande amore per le sorelle, che era chiamata a guidare.
Pur dietro le mura del monastero fu sempre presente alla vita di Francesco e dei suoi frati. Francesco e Chiara furono sempre sostegno e guida l'uno per l'altra anche nelle cose pratiche. Alla morte del santo, per sua volontà, le Povere Dame furono affidate alla cura dei "Frati Minori".
Chiara fu sempre presente e attenta anche alla vita della sua città: un giorno i saraceni assediarono Assisi per conquistarla e giunsero fino a San Damiano; Chiara chiese l'aiuto di quel Signore che aveva chiamato lei e le sue sorelle, perché le proteggesse; così, affacciandosi dalla porta della sua stanza con l'ostensorio del Santissimo Sacramento tra le mani mise in fuga (il Signore attraverso di lei) quei saraceni, liberando Assisi.
La vita e la spiritualità di Chiara furono sempre all'insegna dell'Altissima Povertà, che scelse come vera e propria regola di vita per sè e per le sue sorelle, presenti e future, ottenendo la bolla per questa regola da papa Gregorio IX il giorno prima della sua morte.
Prima del suo ritorno al Padre volle benedire le sorelle che Egli le aveva affidato, con queste parole:

Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Il Signore vi benedica e vi custodisca.
Mostri a voi la sua faccia e vi usi misericordia
Rivolga a voi il suo volto e vi doni la sua pace;
a voi, sorelle e figlie mie,
e a tutte coloro che verranno dopo di voi
e rimarranno in questa nostra comunità,
e alle altre tutte,
che in tutto l’Ordine persevereranno fino alla fine
in questa santa povertà.

Io, Chiara, serva di Cristo,
pianticella del santo padre nostro Francesco,
sorella e madre vostra e delle altre Sorelle Povere,
benché indegna,
prego il Signore nostro Gesù Cristo, per la sua misericordia
e per l'intercessione della sua santissima  madre Maria,
del beato arcangelo Michele e di tutti i santi angeli di Dio,
del beato padre nostro Francesco
e di tutti i santi e le sante di Dio
perché lo stesso Padre celeste
vi doni e vi confermi questa santissima benedizione sua
in cielo e in terra:
in terra, moltiplicandovi con la sua grazia
e le sue sue virtù,
fra i suoi servi e le sue serve nella Chiesa militante;
in cielo, esaltandovi e glorificandovi
nella Chiesa trionfante fra i suoi santi e sante.

Vi benedico in vita mia e dopo la mia morte,
come posso e più di quanto posso,
con tutte le benedizioni
con le quali lo stesso Padre delle misericordie
benedisse e benedirà in cielo e in terra
i suoi figli e le sue figlie spirituali,
e con le quali ciascun padre e madre spirituale
benedisse e benedirà
i suoi figli e le sue figlie spirituali. Amen.

Siate sempre amanti di Dio e  delle anime vostre
e di tutte le vostre sorelle,
e siate sempre sollecite di osservare
quanto avete promesso al Signore.

Il Signore sia sempre con voi
ed Egli faccia che voi siate sempre con lui.

Amen.
(FF 2854- 2558)

Chiara morì, amata e venerata, l’11 agosto 1253.
Venne dichiarata santa nel 1255 e da allora le sue spoglie riposano nella basilica a lei dedicata in Assisi.
Lodiamo il Signore che mai dimentica i suoi figli e suscita profeti che riportano a Lui; così è stato per il mondo e la Chiesa del 1200, che ricevettero il dono delle due grandi luci che furono Chiara e Francesco, luci che rifletterono e riflettono il volto e la gioia di Dio, luci delle quali ancora oggi noi possiamo godere.