Giovani frati in cammino

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Frati in preghiera

Rapisca, ti prego, o Signore,l'ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell'amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell'amor mio.

Santa Maria Madre di Dio prega per noi

Ave, Signora, santa regina, santa Madre di Dio, Maria,che sei vergine fatta Chiesa.

Giovani frati itineranti

Una gita a Perugia

giovedì 24 marzo 2011

per la Quaresima


Preghiera
 per la «Grande Quaresima»

O Signore e Maestro della mia vita!
Togli da me lo spirito di 
ozio,
scoraggiamento
brama di potere
vano parlare;

dona invece al tuo servo lo spirito
di castità,
di umiltà,
di pazienza e
di amore.

Sì, o Signore e Re,
concedimi di vedere i miei errori
e di non giudicare il mio fratello,
perché tu sei il benedetto nei secoli dei secoli.

Amen.
                                                                       S. Efrem il Siro





27 marzo 2011
Terza domenica di Quaresima - Gv 4,5-42


Brucia il sole di mezzogiorno in Samaria.
Gesù è stanco, assetato, chiede da bere a una donna. Cancella le distanze, lui; lei le ristabilisce: “Come mai… tu, giudeo… a me, samaritana…”. “Se conoscessi il dono di Dio”, ribatte Gesù, se potessi anche di lontano immaginare l’ardente anelito del Signore a farsi più piccolo del tuo cuore per prendervi dimora, se la tua anima inaridita si lasciasse irrigare dalla sua acqua viva, allora tu stesso confesseresti: "Ho sete di te, Signore, dammi da bere la tua vita".
Concedi a Dio di rivolgerti una parola nuova
ed Egli farà di te un’anima adorante in spirito e verità.



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venerdì 18 marzo 2011



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20 marzo 2011
Seconda domenica di Quaresima - Mt 17,1-9


Le sue vesti divennero candide come la luce(v.2).
Chi ha mai sentito parlare di un detersivo così potente da rendere le vesti più bianche del bianco?!

L'odierno passo evangelico si colloca nel cammino di Gesù verso il monte della sua passione dopo aver incontrato l'opposizione di Pietro “Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai” (Mt 16,22). Ci troviamo su un alto monte e qui Gesù si rivela ai suoi: dopo che i discepoli l'hanno visto mangiare, sudare, dormire...ecco che Egli mostra loro la sua intima identità!
Il “brillare”, la “bianchezza” delle sue vesti e la “luce” sono simboli biblici della vita divina. Egli è infatti il Messia, il Figlio di Dio “...ed ecco una voce che diceva:
«Questi è il Figlio mio...»” (v.5).


Avendo così pregustato la gloria della sua divinità, i discepoli, in cammino verso la prova dello smarrimento, saranno in grado di riconoscere Gesù Risorto.

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sabato 12 marzo 2011

13 marzo 2011
Prima domenica di Quaresima - Mt 4,1-11


Condotti dallo Spirito nel deserto, ci è dato di contemplare l’umanità di un Gesù immerso in preghiera.
Uomo tra gli uomini, non rifiutò di condividere fino in fondo la condizione della prova e delle sue sottili seduzioni. “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (v. 4): la sua difesa è alla nostra portata, quella di una Parola che disarma qualsiasi tentazione in agguato.
In un mondo di parole spesso urlate, soffocate e menzognere viene da chiedersi se vi sia ancora posto per una parola autentica che difenda la nostra umanità.

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giovedì 10 marzo 2011

SAN BONAVENTURA DA BAGNOREGIO
(1217 ca-1274)


San Bonaventura, al secolo Giovanni da Fidanza, nasce intorno al 1217 a Bagnoregio, non lontano da Orvieto, nell’entroterra laziale. Da ragazzo viene colpito da una grave malattia che fa ben poco sperare; pure il padre, medico di professione, è reso impotente da tale situazione. Interviene allora la supplica della madre che si rivolge all’intercessione di san Francesco d’Assisi, da poco canonizzato. Ecco dunque la prodigiosa guarigione.
Giovanni cresce e si inoltra nello studio, affinando la sua già acuta intelligenza.
Lungo il suo periodo di studi a Parigi, entra in contatto con i frati Minori, che lo colpiscono per la radicalità evangelica e la semplicità di vita. Così, dopo il diploma di “Maestro d’Arti”, affascinato dallo stile di vita dei frati, chiede di essere accolto nella famiglia francescana. Scriverà in seguito ad un frate: «Confesso davanti a Dio che la ragione che mi ha fatto amare di più la vita del beato Francesco è che essa assomiglia agli inizi e alla crescita della Chiesa. La Chiesa cominciò con semplici pescatori, e si arricchì in seguito di dottori molto illustri e sapienti; la religione del beato Francesco non è stata stabilita dalla prudenza degli uomini, ma da Cristo».
Nel 1243 Giovanni indossa l’abito francescano, il saio, e prende il nome di frate Bonaventura. Frequenta gli studi di teologia all’Università di Parigi sotto la guida di fra Alessandro di Hales. Studia a fondo la teologia e la Sacra Scrittura, fino a diventare dottore e maestro dell’Università parigina.
Nel frattempo, in quegli anni divampa un’aspra polemica contro gli ordini Mendicanti (francescani e domenicani), nella quale frate Bonaventura pone delle tesi a favore di questa nuova realtà all’interno del mondo ecclesiale, rintuzzando ogni colpo basso sferrato dai maestri secolari dello studio di Parigi, in particolare di Guglielmo di Sant’Amore che definisce i “Mendicanti” degli “ipocriti” perché, più che condurre alla vera fede, condurrebbero la gente alla superstizione.
Ma non ci sono solo i problemi “ad extra”. Anche all’interno della famiglia francescana stessa, va sempre più diffondendosi una dottrina per niente “ortodossa” di natura spirituale che si rifà agli scritti di Gioacchino da Fiore, abate cistercense morto nel 1202. Questa allettante dottrina sostiene un ritmo trinitario della storia: Antico Testamento come età del Padre, Nuovo Testamento come tempo del Figlio e della Chiesa e, infine, l’attesa del tempo dello Spirito. Molti francescani si lasciano ammaliare (un nome su tutti: fra Gerardo da Borgo San Donnino) e individuano il tempo dello Spirito nell’avvento della storia santa di Francesco d’Assisi. Ecco che proprio fra Bonaventura, eletto ministro generale dei Frati Minori il 2 febbraio 1257 – succedendo il dimissionario frate Giovanni da Parma – si trova a fronteggiare questa delicata questione con ponderata e motivata fermezza.
Per queste e per altre delicate situazioni, fra Bonaventura mostra grande capacità di governo, insieme ad una consistente abilità intellettuale, una vasta cultura, una buona propensione al dialogo e una profonda ed intensa vita di preghiera e di unione con Dio, che pervade anche le sue numerose opere teologiche e mistiche. Uomo colmo di virtù, da ministro generale è molto attento a ciascun frate e spesso si trova in viaggio per visitare e incontrare anche i frati più lontani. La sua attenzione e il suo farsi servo per gli altri, non incide affatto talvolta sulla sua fermezza nel prendere decisioni che non sempre riscontrano l’unanimità della fraternità. Come ministro generale, pone mano alle Costituzioni dell’Ordine. Non compie un lavoro di rivoluzione, bensì un riordino delle già esistenti “pre-narbonensi” (1239), arrivando alla redazione delle “narbonensi”, approvate nel capitolo generale nel 1260 dove, tra l’altro, si fa’ assegnare il compito di scrivere una nuova biografia di san Francesco (la terza ufficiale, dopo la prima e la seconda di fra Tommaso da Celano). Fra Bonaventura scrive la “Legenda Maior”, a cui fa’ seguito la versione più breve, chiamata “Legenda Minor”, più indicata per le esigenze liturgiche. La caratteristica più evidente della “Legenda Maior” è che san Francesco viene posto in rilievo come uomo che ha cercato con tutto il cuore Cristo. Il Poverello di Assisi è un “Alter Christus”, poiché il desiderio di conformarsi al Signore Gesù Cristo ha trovato nell’assisate un instancabile e strenuo discepolo. Francesco, profondo ammiratore dell’umiltà dell’Incarnazione e della carità della Passione, porta lui stesso i segni della Passione di Cristo, le stigmate ricevute sul monte della Verna.
Anche attraverso la biografia di san Francesco, si tratteggia con più chiarezza la spiritualità tutta cristocentrica di Bonaventura. Acceso d’amore per l’Ordine dei Frati Minori e pieno di zelo per la santa madre Chiesa, fra Bonaventura, nel 1273, viene consacrato vescovo e nominato cardinale da Papa Gregorio X.
È un raffinato teologo contemporaneo a san Tommaso d’Aquino. Entrambi incidono pesantemente il pensiero teologico, non solo del XIII secolo, ma anche quello a seguire. Ci sono brani tuttora attuali e di una freschezza che paiono scritti oggi! Fra Bonaventura, dal canto suo, nell’analisi teologica, pone l’accento sul primato dell’amore divino come fine ultimo dell’uomo, laddove l’incontro con Dio è puro gaudio.
Degna di nota la ricognizione del corpo di Sant’Antonio di Padova (1195-13 giugno 1231) nell’aprile del 1263 e il ritrovamento della “lingua incorrotta”, proprio in presenza di fra Bonaventura, ministro generale.
Muore nel 1274 durante lo svolgimento del II Concilio ecumenico di Lione.
Viene proclamato santo il 14 aprile 1482 da Papa Sisto IV con la bolla “Superna caelestis patria”.

DAGLI SCRITTI

«Se ora brami sapere come ciò avvenga (la comunione mistica con Dio) interroga la grazia, non la dottrina; il desiderio, non l’intelletto; il gemito della preghiera, non lo studio della lettera; lo sposo, non il maestro; Dio, non l’uomo; la caligine, non la chiarezza; non la luce, ma il fuoco che tutto infiamma e trasporta in Dio con le forti unzioni e gli ardentissimi affetti… Entriamo nella caligini, tacitiamo gli affanni, le passioni e i fantasmi; passiamo con Cristo Crocifisso da questo mondo al Padre, affinchè, dopo averlo visto, diciamo con Filippo; ciò mi basta».

«Una completa esposizione dei comandamenti del Decalogo si rese necessaria nella condizione di peccato, perché la luce della ragione si era ottenebrata e la volontà si era sviata».

«Sorgi, anima amica di Cristo: poni le labbra là dove berrai con gioia alle fonti del Salvatore».


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sabato 5 marzo 2011

LA QUARESIMA È ALLE PORTE


Un tempo che la Chiesa ci dona per poter scegliere l'esperienza del DESERTO (έρημος) nella sua duplice bellezza/sfida:
 
 danza tra Luce e gelo
...oasi d'intimità e di amore dove lo Sposo sa sedurre l'anima e abitarla totalmente (cf. Os 2,16)...

...cammino di prova e di tentazione dove l'unica sorgente di refrigerio e vera libertà è il cuore del Padre (cf. Lc 4,1ss)...


06 marzo 2011
Nona domenica del Tempo Ordinario - Mt 7,21-27

..un uomo saggio che ha costruito la sua casa
sulla roccia.. (v.24)

Quante volte ci capita di pensare che siamo sulla buona strada perchè preghiamo abitualmente e ci mettiamo generosamente a servizio del Signore, della sua Parola e della Chiesa?
Facilmente una tale condotta di vita potrebbe farci sentire a posto.
Eppure, se ci sentiamo così, questo Vangelo dovrebbe farci sussultare dalle nostre sicurezze e comodità...com'è possibile? Persone che hanno una tale fede da riuscire ad operare miracoli nel nome di Gesù potrebbero essere a Lui totalmente sconosciute e definite operatori d'iniquità (v.23).
È importante la preghiera ed è importante la fede. Sono necessarie per incontrare Gesù, ma se questo incontro non ci porta ad imparare da Lui ad AMARE...non servono a nulla! Attenzione: possiamo ricevere e trasmettere anche efficacemente un messaggio senza esserne minimamente toccati!
Ricordiamoci allora che i primi destinatari del Vangelo non sono "gli altri," ma noi stessi...e non possiamo delegare a nessuno la gioia e la responsabilità di metterlo in pratica (cf. vv. 24.26) al posto nostro.



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venerdì 4 marzo 2011

Venerdì di Quaresima

"Ascolto, fraternità e missione"





Una proposta dei frati minori conventuali del convento “S. Antonio Dottore” - Padova -

Il Signore ti dia pace! Nelle serate dei venerdì di Quaresima ti invitiamo a condividere con noi frati:
  • una lectio divina sul vangelo della domenica, 
  • una “cena povera” (pane e acqua),
  • un incontro-testimonianza su situazioni internazionali e tematiche missionarie.

Il frutto del digiuno sarà destinato al sostegno delle nostre missioni francescane.
Per chi fosse impossibilitato a partecipare a tutta la serata, è anche possibile fermarsi soltanto ad uno dei momenti proposti.
Sede: Convento “S. Antonio Dottore”, Via S. Massimo, 25 – Padova (possibilità di parcheggio entrando da via sant'Eufemia, 13 bis). Tel.: 049-8200711 - www.itsad.it

Scarica qui il volantino pdf...

PROGRAMMA DELLE SERATE
  • Ore 19.00: preghiera dei salmi dei vespri; lettura e presentazione (lectio) del brano evangelico della domenica (in cappella S. Antonio);
  • tempo di meditazione e preghiera personale.
  • Ore 20.00: condivisione (collatio) in gruppi.
  • Ore 20.30: “Cena povera” (pane e acqua in refettorio).
  • Ore 21.00: Incontro-testimonianza su situazioni internazionali e tematiche missionarie (in Aula Magna).
CALENDARIO INCONTRI (lectio e testimoninza)
  • VENERDÌ 11 MARZO - Vangelo della I dome- nica di Quaresima: La tentazione nel deserto (Mt 4,1-11) - AFRICA, MEDICI CON L’AFRICA CUAMM, Don Dante Carraro (direttore del CUAMM), Don Luigi Mazzucato (direttore del CUAMM dal 1955 al 2008).
  • VENERDÌ 18 MARZO - Vangelo della II dome- nica di Quaresima: La Trasfigurazione (Mt 17,1-9) - AMERICA, SGUARDO SULL’AMERICA LATINA, Frate Francisco Nel Leudo Murillo O.F.M.Conv. (Segretario e Delegato Generale OFM Conv per la Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato).
  • VENERDÌ 25 MARZO - Vangelo della III dome-nica di Quaresima: La Samaritana (Gv 4,5-42) -ASIA, L’ECCIDIO ARMENO, “IL GRANDE MALE”, Prof.ssa Maria Pasqui (esperta di storia armena).
  • VENERDÌ 1 APRILE - Vangelo della IV dome- nica di Quaresima: Il cieco nato (Gv 9,1-41) - ASIA, SGUARDO SULLA TERRA SANTA, Don Nandino Capovilla (coordinatore nazionale di Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace) 
  • VENERDÌ 8 APRILE - Vangelo della V domenica di Quaresima: La resurrezione di Lazzaro (Gv 11,1-45) - EUROPA, IL PROGETTO DI EVANGELIZZAZIONE “SENTINELLE DEL MATTINO”, Don Andrea Brugnoli (iniziatore del progetto)
  • VENERDÌ 15 APRILE Via Crucis, Basilica di S. Antonio ore 21:00


Registrazioni audio delle testimonianze:



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