Nel Vangelo
di questa domenica Gesù risponde alla domanda del dottore della legge: “Qual è
il comandamento più grande?” E cita i due precetti dell’amore (verso Dio e
verso il prossimo). Egli ci aiuta a comprendere in profondità i comandamenti e
toglie le pieghe dell’egoismo e della superficialità; ci aiuta a giungere da un
atteggiamento servile e idolatrico alla figliolanza e alla responsabilità
libera. Siamo messi di fronte alla domanda: precetto o scelta di vita?
Gesù propone
un cammino verso l’unità del cuore dell’anima e della mente. Ogni gesto d’amore
ci unifica e semplifica.
L’uomo è
caratterizzato da amori differenti: quello che trattiene per sé e quello che si
offre all’altro. Entrambi fanno parte della nostra esperienza. Siamo invitati a orientarci nella giusta
direzione. Ogni movimento di accoglienza o di apertura va vagliato nel nome dell’amore
di Dio. Quello che Gesù offre sulla croce per tutti. Dio è colui che ha operato la grazia nella
storia della Salvezza; ha segnato anche la mia storia, ha fatto alleanza con
me, è rimasto fedele. Ecco allora come l’amore che mi fa tendere a Dio o che mi
fa correre verso i fratelli trova la sorgente in Dio stesso.
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