Giovani frati in cammino

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Frati in preghiera

Rapisca, ti prego, o Signore,l'ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell'amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell'amor mio.

Santa Maria Madre di Dio prega per noi

Ave, Signora, santa regina, santa Madre di Dio, Maria,che sei vergine fatta Chiesa.

Giovani frati itineranti

Una gita a Perugia

sabato 25 febbraio 2012

Prima domenica di Quaresima - Mc 1,12-15


Il Signore fu tentato dal diavolo nel deserto;
Cristo fu certamente tentato dal diavolo,
ma in Cristo eri tentato tu. Tua infatti era la carne
che Cristo aveva preso perché tu avessi da lui la salvezza.
Egli aveva preso per sé le morte, che era tua,
per donarti la vita
Esposizione sui Salmi 60, 3 – Sant’Agostino


Il deserto, che richiama l’antica alleanza, è l’incapacità del popolo di rimanere fedele. L’affermazione di Cristo è chiara; è venuto il tempo giusto, che inaugura il tempo della Signoria di Cristo, una libera adesione al divino e all’umano.
Conversione - cambiare direzione; orientarsi al suo annuncio e dare un’assoluta precedenza alla Parola di Cristo. Aderendo a Lui, la sua Parola ci illumina in modo da poter vedere noi stessi, la nostra storia personale, come pure la storia dei popoli del mondo, in una luce nuova.  Conversione in fondo vuol dire vedere ogni giorno più lontano, più integralmente noi stessi e la storia in rapporto a Cristo nostro Salvatore.



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venerdì 24 febbraio 2012

Ascoltiamo un presbitero della diocesi di Bergamo,
esperto di lectio divina,
e molto stimato per la predicazione e la direzione spirituale


Don Carlo Tarantini è sacerdote della diocesi di Bergamo. Dal 1968 al 1986 ha svolto il suo ministero tra i giovani presso l'oratorio di S. Alessandro della Croce in Bergamo e il Liceo scientifico S. Alessandro, sempre a Bergamo. Dal 1992 pratica a tempo pieno il metodo della Lectio Divina. Attualmente segue 18 gruppi parrocchiali e 6 di religiose. Esperto d'arte, ha frequentato corsi di disegno e di pittura all'Accademia Carrara di Bergamo. Presso l'Oasi Maria Immacolata di Scanzorosciate (Bg) incontra molte persone per la direzione spirituale.


IL TUO MINISTERO CONSISTE NELLA PREDICAZIONE NELLE PARROCCHIE ATTRAVERSO IL METODO DELLA LECTIO DIVINA. CE NE PUOI PARLARE UN PO'?

La Lectio Divina che propongo si struttura in questi momenti:

PACIFICAZIONE
Prima di accogliere in sè il “sentire” di Cristo Gesù mediante l’Epìclesi, la Lectio, la  Meditatio e l’Oratio, è importante chiamare per nome ciò che in questo momento abita la propria mente e il proprio cuore .

EPÌCLESI
Si invoca lo Spirito Santo, dopo aver ricordato la sua presenza consolante e la sua azione salvifica nella storia degli uomini.

LECTIO
Risponde alla domanda: «Che cosa dice il testo in se stesso?».

MEDITATIO
Risponde alla domanda: «Cosa dice a me questo testo?».

ORATIO
Risponde alla domanda: «Cosa dico io al Signore che mi ha parlato attraverso questo testo?».

ACTIO
Risponde alla domanda: «Cosa mi propongo di fare per poter vivere nella mia quotidianità questa Parola del Signore ascoltata, meditata e pregata?»




SAPPIAMO CHE PROPONI SEMPRE D'INIZIARE LA LECTIO CON UN TEMPO  CHE CHIAMI "PACIFICAZIONE": IN CHE COSA CONSISTE E CHE FUNZIONE HA NEL PERCORSO DELLA LECTIO?

Come ho appena detto, prima di accogliere in sè il “sentire” di Cristo, è bene chiamare per nome tutto ciò che nel momento presente abita la propria mente e il proprio cuore per essere consapevoli di quei sentimenti e di quei risentimenti che risiedono in noi: attese e preoccupazioni, gioie e sofferenze, affetti e rancori, progetti e delusioni, desideri e timori, verità ed errori, amore ed egoismo, fiducia e pregiudizi, fedeltà e peccato…
Non dobbiamo fare nessun esame di coscienza, né alcuna introspezione di tipo analitico… Rivolgiamoci semplicemente a Dio Padre raccontandoci come farebbe un bambino con il suo papà… Parliamo serenamente con Lui di tutto questo, non tanto per informarLo, quanto per interrogarci davanti a Lui, interrogarLo e lasciarci da Lui interrogare.
Allora scopriremo che lo Spirito Santo e la Parola di Dio, attraversando proprio ciò che in noi è più vivo, formeranno nel nostro spirito gli stessi sentimenti che sono in Gesù… come ci ricorda l’apostolo Paolo.
Troveremo così la vera pace, aprendoci alla Sua speranza che mai delude.


GRAZIE AL TUO MINISTERO SEI TESTIMONE DI COME LA PAROLA SEMINATA LAVORA NEL CUORE DELL'UOMO E PORTA FRUTTO. CE NE PARLI?

Non è possibile rispondere a questa domanda poiché si entra nel mistero della libertà del Seme seminato e del terreno che, bene o male, lo accoglie. Io sono solo il seminatore del vero SEMINATORE che è la Santissima Trinità.
Io credo alla bontà del SEME e alla fatica del terreno (specialmente quello del cuore dell’uomo praticante... credente?!). Io so che continuerò a seminare anche se i risultati quantitativi sono scarsissimi e quelli qualitativi non è dato a me misusare… poiché è il PADRE che fa crescere il seme. So solo che nella Chiesa, oggi, non è prioritario l’ANNUNCIO, in qualsiasi forma si possa concretizzare (non solo la Lectio)... ma soprattutto la catechesi. È un grave peccato ecclesiale che noi sacerdoti non confessiamo mai. Tutti sanno che “la FEDE nasce e si alimenta mediante l’ascolto di quella Parola di Dio che poi opera mediante la carità…”
Ma come può esserci carità senza fede?
E come può esserci fede senza ascolto intenso e continuato della Parola del Signore?
Io non ho ricette… continuo da 20 anni a portare come PRIORITA’ la sua Parola dentro le mie povere parole con la grande convinzione che, essendo “ROBA SUA” al momento opportuno porterà frutto… sempre in attesa che si realizzi quella profezia:
«Ecco, verranno giorni, dice il Signore, in cui manderò la fame nel paese, non fame di pane, né sete di acqua, ma d’ascoltare la Parola del Signore ...Darò loro un cuore e orecchi che ascoltano» (Am 8,11; Bar 2,31).




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mercoledì 22 febbraio 2012

Parola e Vita

In cammino verso la Pasqua




Una proposta dei Frati Minori Conventuali
del convento “S. Antonio Dottore” - Padova -

Il Signore ti dia pace!

Nelle serate dei venerdì di Quaresima ti invitiamo a condividere con noi frati:
  • una lectio divina sul vangelo della domenica, 
  • una “cena povera” (pane e acqua),
  • un incontro-testimonianza su situazioni internazionali e tematiche missionarie.

Per chi fosse impossibilitato a partecipare a tutta la serata, è anche possibile fermarsi soltanto ad uno dei momenti proposti.
Sede: Convento “S. Antonio Dottore”, Via S. Massimo, 25 – Padova (possibilità di parcheggio entrando da via sant'Eufemia, 13 bis).
Tel.: 049-8200711 - www.itsad.it





PROGRAMMA DELLE SERATE
  • Ore 19.00: invocazione allo Spirito Santo; lettura e commento del testo evangelico della domenica (in cappella S. Antonio)
  • Tempo di meditazione e di preghiera personale
  • Ore 20.00: momento di condivisione in tre gruppi
  • Ore 20.30: “Cena povera” (pane e acqua in refettorio)
  • Ore 21.00 (solo i venerdì 2 e 16 marzo): Incontro-testimonianza su tematiche missionarie (in Aula Magna)


CALENDARIO INCONTRI 
  • VENERDÌ 24 FEBBRAIO - Vangelo della I domenica di Quaresima: E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto (Mc 1,12-15)
  • VENERDÌ 2 MARZO - Vangelo della II domenica di Quaresima: Questi è il Figlio mio, l'amato, ascoltatelo (Mc 9,2-10) - «Quarant'anni di esperienza e cooperazione nei paesi del corno d'Africa» GMA ONLUS (Gruppo Missioni Africa)
  • VENERDÌ 9 MARZO - Vangelo della III domenica di Quaresima: Lo zelo per la tua casa mi divorerà (Gv 2,13-25)
  • VENERDÌ 16  MARZO  - Vangelo della IV domenica di Quaresima: Dio ha tanto amato il mondo... (Gv 3,14-21) - «Fedeli fino al dono della vita» P. Jarek Wysoczanski, Segretario generale per l’animazione missionaria dell’Ordine, missionario in Perù e in Uganda, confratello dei frati uccisi a Pariacoto (Perù) il 9 agosto 1991
  • VENERDÌ 23  MARZO  - Vangelo della V domenica di Quaresima: Signore, vogliamo vedere Gesù (Gv 12,20-33) 
  • VENERDÌ 30  MARZO  Via Crucis, Basilica di S. Antonio ore 21:00



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      martedì 21 febbraio 2012

      Ecco a voi,
      a grande richiesta..
      ..il nostro ultimo VIDEO!




      grazie fr. Thomas


      venerdì 17 febbraio 2012

      Settima domenica del Tempo Ordinario - Mc 2, 1-12


      Carissimi, insieme a Gesù rimaniamo stupiti ed edificati dall’amore e dalla fede di queste quattro persone, amici del paralitico che a tutti i costi lo vogliono portare a Gesù, perché riconoscono in Lui la vita e desiderano che l'amico trovi questa “vita nuova”.
      Perdono, guarigione… il volto non di un Dio giudice severo che minaccia castighi e inferno, ma il volto di un Padre misericordioso e fedele che non si limita ad attendere i suoi figli, ma a braccia aperte corre loro incontro…
      Quel Dio che hanno potuto riconoscere e sperimentare nelle parole e nelle opere di Cristo. 


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        fra Girolamo Maria Biasi (1897-1929)
           Servo di Dio 
                                            



      «…mettimi sull’altare,
      accanto al pane e al vino».

      Girolamo Biasi nacque a Sfruz, piccola borgata della val di Non, il 7 dicembre 1897. Il giorno seguente, Solennità dell’Immacolata, fu battezzato con il nome di Arcangelo. Crebbe in una famiglia molto povera insieme a numerosi fratelli, nello stupendo scenario trentino di monti, prati e boschi.
      Girolamo era un ragazzo allegro, gioioso, semplice, amante della vita, dotato di viva intelligenza e di una splendida voce con la quale rallegrava spesso i suoi compagni. A soli dodici anni, volle entrare nel collegio dei Frati Minori Conventuali di Camposampiero (Padova) intraprendendo il cammino della vita religiosa.
      Il 4 ottobre 1915 divenne «fra Girolamo» con il desiderio di percorrere la via stretta del Vangelo verso la santità. Nel suo diario scriveva: «Voglio farmi santo e grande santo e presto santo, perché questo è ciò che Dio vuole da me».
      Fu inviato a Roma, al Collegio Serafico Internazionale, dove visse il periodo della prima guerra mondiale, impegnato nello studio al Laterano dove si laureò.
      In quegli anni di scontri e tensioni, pregò per la pace, affidando all’Immacolata il suo servizio e consacrandosi a lei, insieme a padre Massimiliano Kolbe, suo carissimo fratello.
      Nel cuore portava il desiderio di essere sacerdote, ma i piani del Signore erano diversi: dovette interrompere gli studi e tornare a Camposampiero, malato di tubercolosi. Nonostante mesi di paziente attesa, fu ordinato il 16 luglio 1922 nella chiesa dei Carmini a Padova. Poche settimane più tardi, iniziò la sua salita al calvario.
      Come frumento macinato dalla sofferenza, divenne pane fragrante per il mondo: il suo sacerdozio vissuto nell’immobilità e nell’inazione, risponde pienamente alla sua chiamata sacerdotale. Ogni giorno fra Girolamo metteva la propria vita nelle mani del Signore, chiedendogli di poter essere anche lui vittima immolata per la vita dei fratelli.
      Sette lunghi anni trascorsi da un ospedale all’altro, tra Venezia, S. Pietro di Barbozza, Cherso, Pola, Pirano, Camposampiero. Nel suo cammino carico di sofferenza, seppe tener viva la fiamma della speranza, accettando la volontà di Dio, se pur desiderando la guarigione per poter lavorare nella vigna del Signore.
      In mezzo alla sofferenza, riuscì a donare serenità e letizia ai frati e ai malati incontrati nei diversi ospedali, nonostante la più completa inattività e la solitudine a cui fu condannato.
      In quel suo letto di sofferenza, fra Girolamo pregava offrendo così, in modo eroico, il suo servizio sacerdotale.
      Il 20 giugno 1929 morì all’ospedale di Camposampiero con il sorriso sulle labbra.
      Un’esistenza apparentemente inutile, vissuta nel nascondimento, nella piccolezza e nella sofferenza: una vita, quella di fra Girolamo, posta totalmente nelle mani del Signore, come offerta «accanto al pane e al vino» per la vita del mondo.
      Eco viva di un cammino segnato non dalle molte cose, ma dalla semplicità di un si, nel totale abbandono all’amore del Signore.

      Dagli Scritti di fra Girolamo M. Biasi
      Le piccole cose
      «Gesù non vuole da me cose straordinarie; vuole però che gli sia fedele nelle cose piccole, e che in queste gli dia prova del mio amore. Perciò prometto ora a Gesù di star molto vigilante… Gesù mi dice che chi è fedele nel poco sarà fedele anche nel molto, e chi nel poco è infedele lo sarà anche nel molto. Non lo so anch’io per esperienza? Su via, cominciamo subito: fedeltà alle regole benchè piccole, prontezza nell’ubbidire, diligenza in ogni cosa; così Gesù sarà contento, e copiose spargerà su di me le celesti sue grazie e benedizioni».



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      sabato 11 febbraio 2012

      Sesta domenica del Tempo Ordinario - Mc 1,40-45



      Gesù vede, decide, opera: “Lo voglio, sii guarito”.

      Il suo giudizio è diverso dal nostro, va diritto all’essenziale, e l’essenziale è il bene integrale di chi gli chiede guarigione e salvezza.

      I segni che Cristo compie non manifestano semplicemente la sua potenza sul male e sul dolore, esprimono soprattutto l’infinita compassione di Dio per l’uomo. Possiamo credere che Dio è Padre perché nel Figlio abbiamo conosciuto il suo amoroso operare. 
      E’ vero, Egli è amore; i suoi contemporanei, i lebbrosi, i pubblicani, pubblici peccatori e prostitute ne hanno fatto esperienza. Guardiamo alla nostra storia, ai fallimenti e ai successi, alle gioie e ai tempi di scoraggiamento, alle mille paure e ai trascinanti entusiasmi. 
      Guardiamo alla nostra storia con occhi puri, allora non diremo anche noi:
      “Signore, ti voglio bene, perché hai fatto della mia vita qualcosa di bello!”.

      Proviamo a dirlo, una volta, e ogni lebbra sarà purificata.




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      venerdì 3 febbraio 2012

      Quinta domenica del Tempo Ordinario - Mc 1, 29-39



      “Egli si avvicinò
      e la fece alzare prendendola per mano;
      la febbre la lasciò ed ella li serviva” (v.31)

      Ecco il modo in cui Gesù inaugura la sua attività di annuncio del Regno. Niente parole vuote o prodotti-miracolo, ma con un incontro... Gesù si fa vicino. Si accosta a questa donna, forse contagiosa, la tocca, si prende cura di lei: Gesù usa misericordia, rende concreta la tenerezza del Padre!

      Sì... Gesù si fa vicino!

      Facciamoci vicini!
      È un invito proprio per noi. Quante persone intorno a noi aspettano (o hanno addirittura smesso di aspettare...) un segnale che dia loro la conferma che esistono per qualcuno. Una parola semplice... un gesto piccolo... ecco la tenerezza di Dio che può realizzarsi attraverso le nostre mani. Dio non ha mani... ha le nostre...
      Questa "pedagogia del piccolo" potrà avere effetti grandi, così come Gesù ha ridato una nuova forza alla suocera di Pietro:
      chissà che la vita non possa rifiorire
      da un terreno che sembra sterile e malato...

      ...chissà che il nostro sorriso
      non possa permettere a qualcuno
      di rimettersi in piedi...

      “Non stancatevi di fare il bene”
      ha detto qualcuno… 


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      giovedì 2 febbraio 2012

      2 febbraio
      FESTA DELLA VITA CONSACRATA


      "Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore." (Lc 2,25-26)

      o Dio,
      solo un cuore CONFORTATO da Te
      è capace di un'attesa densa di presente
      e di un presente performato da certa attesa



      "la vita consacrata si pone nel cuore stesso della Chiesa come elemento decisivo per la sua missione, giacché «esprime l'intima natura della vocazione cristiana» e la tensione di tutta la Chiesa-Sposa verso l'unione con l'unico Sposo." (Vita Consecrata n°3)

      o Dio,
      facci AMARE fedelmente la nostra Sposa, la Chiesa
      rendici capaci di grande OBBEDIENZA
      e donaci l'Altissima POVERTÀ che fu di Gesù

        

      "«Signore, è bello per noi stare qui!» (Mt 17, 4). Queste parole dicono la tensione cristocentrica di tutta la vita cristiana. Esse, tuttavia, esprimono con particolare eloquenza il carattere totalizzante che costituisce il dinamismo profondo della vocazione alla vita consacrata: “Come è bello restare con Te, dedicarci a Te, concentrare in modo esclusivo la nostra esistenza su di Te!”. In effetti, chi ha ricevuto la grazia di questa speciale comunione di amore con Cristo, si sente come rapito dal suo fulgore: Egli è il «più bello tra i figli dell'uomo» (Sal 45 [44], 3), l'Incomparabile."  (Vita Consecrata n°15)

      o Dio,
      sii benedetto per il dono di questa VIA misteriosa
      che attinge la sua vita dalla Tua stessa VITA
      e che tenta di annunciare la VERITÀ dell'Amore