venerdì 1 marzo 2013

III domenica di Quaresima Lc 13,1-9


Un fico piantato e coltivato tra le viti; cosa alquanto insolita, non trovate? Generalmente un albero così viene curato lontano da altre piante alle quali potrebbe sottrarre spazio e nutrimento. Per tale ragione, a volte si arriva addirittura a sacrificarlo, tanto più se il fico in questione è sterile già da tre anni. Solo un Vignaiolo immensamente fiducioso e dal cuore tenero permetterebbe una così incerta convivenza. “Lascialo ancora quest’anno”, dice il buon uomo al Padrone, e chissà da quanto questa preghiera si protrae… e per quanti anni ancora! Signore Gesù, sei davvero un mistero; sempre disposto a dare un’altra chance, anche quando i fatti direbbero il contrario. E’ così difficile comprendere e fare propria la logica evangelica, eppure talvolta basta venirne appena toccati mediante l’ascolto della Parola, per essere rigenerati allo stupore e al desiderio di mettere radici in un terreno nuovo. Non dimentichiamo però quanto è detto prima della parabola: “ma se non vi convertirete”; la misericordia di Dio è per sempre, non così il tempo. Da qui l’urgenza di cambiare vita oggi, magari proprio in questo periodo di Quaresima, tempo opportuno per guardare senza paura alle nostre sterilità e per aprirsi fiduciosamente ad una nuova stagione, nella quale linfa feconda potrà tornare a scorrere in noi, se lo desideriamo, e portare a suo tempo quei frutti che il Signore attende... Con fiducia e pazienza.

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