lunedì 18 marzo 2013

Armonie dello Spirito


Ascolta qui: The lamentations of Jeremiah di Thomas Tallis


«Quanto e come ci hai amati, tu che non hai risparmiato il tuo proprio Figlio, ma l’hai dato per noi tutti, lui che ci ha amati ed ha dato se stesso per noi! Lui è la parola che tu ci rivolgi, Signore, l’onnipotente tua voce, la quale, mentre tutto era avvolto dal profondo silenzio dell’errore, venne dal suo trono regale, implacabile vincitore dell’errore, dolce dispensatore d’amore. E tutto ciò che fece, tutto ciò che disse sulla terra, fino agli insulti, agli sputi e agli schiaffi, fino alla croce e al sepolcro, non fu altro che il tuo parlarci per bocca del tuo Figlio, provocando e suscitando col tuo amore il nostro amore per te. Tu, infatti, sapevi, o Dio creatore delle anime, che a questo slancio le anime dei figli degli uomini non possono essere costrette, ma devono essere sollecitate, perché là dove c’è costrizione, non c’è libertà; e dove non c’è libertà, non c’è giustizia.
Tu, invece, Signore giusto, volevi salvarci con giustizia, tu che nessuno salvi o condanni se non con giustizia, che istruisci per noi il giudizio e la causa, che siedi sul trono e rendi giustizia, quella giustizia, però, che hai stabilito tu, affinché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia sottomesso a Dio (Rm 3,19), poiché tu usi misericordia a chi usi misericordia ed hai pietà di chi avrai avuto misericordia. Hai, dunque, voluto che ti amassimo, noi che non potevamo essere salvati con giustizia se non amandoti, e non potevamo amarti se questo amore non fosse venuto da te. Tu, Signore, come dice l’Apostolo del tuo amore e come abbiamo già detto anche noi, ci hai amati per primo e per primo ami tutti coloro che ti amano».

Guglielmo di Saint-Thierry, La contemplazione di Dio

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