martedì 31 dicembre 2013

Solennità di Maria Santissima Madre di Dio Lc 2,16-21



Questa solennità mette in luce due atteggiamenti fondamentali di Maria, caratteristici del mondo femminile: custodire e meditare nel proprio cuore.  Il grembo custodisce ed il cuore “elabora” quanto vi è conservato. Maria ha posto il “benedetto” chiavistello all'interno della toppa del cuore e non all'esterno. Lei apre a ciò che è buono, giusto e vero, poiché riconosce familiare la Parola. La verginità di Maria è così feconda e gioiosa, anche nei terribili giorni della prova, perché la speranza generata in lei è più grande di ogni tristezza, di ogni male che soffoca la vita. La maternità di Maria è tutta premura e tenerezza, anche sotto la croce, sempre! E allora… Chi ha le chiavi del nostro cuore? Perché siamo infecondi? Sulla maternità san Francesco “osa” di più, arrivando a definire che noi «Siamo madri, quando portiamo Gesù nel cuore e nel corpo nostro per mezzo del divino amore e della pura e sincera coscienza, lo generiamo attraverso le opere sante, che devono risplendere agli altri in esempio». (F.F. 178/2. Lettera ai fedeli, prima recensione). Lasciamoci accompagnare in profondità da Maria, la “Vergine veramente feconda”. Generando Gesù, il Salvatore, ha anche generato in noi la speranza della Vita nuova, lasciando che l’acqua della mestizia possa essere trasformata da Gesù nel vino della gioia: Maria ci ha donato Gesù, ci ha donato tutta la nostra fede! Camminiamo incontro alla Santa Famiglia come i pastori e magnifichiamo anche noi il Signore per quanto ci offre quest’oggi di vivere.

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