sabato 20 dicembre 2014

IV Domenica di Avvento - Lc 1,26-38


Le parole che l’angelo rivolge a Maria durante l’annunciazione fanno emergere la grandiosità dell’evento che sta accadendo e di chi è coinvolto in esso: la piena di grazia, il Figlio dell’Altissimo, Figlio di Dio. Ma come si pone Maria davanti a tutto questo? Non si esalta per essere stata esaltata, ma si riconosce come la serva umile del Signore. Come si porrà Gesù rispetto al suo essere Figlio di Dio? Egli dice: “Il Figlio dell’uomo è venuto non per farsi servire ma per servire” (Mc 10,45). È mirabile questa rivelazione: l’umanità, l’umiltà e il servizio sono il velo che nasconde la divinità, la grandezza e la grazia!

In fondo, la nostra umanità debole e segnata dal peccato non è che un velo che copre il nostro essere figli amati (questo è ciò che il Padre dice di noi!). Quindi, anche per noi, lo “svelamento” inizia con il sì di Maria: “avvenga per me secondo la Tua Parola”, la quale dice: “Tu sei mio figlio amato!”.

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