sabato 3 gennaio 2015

II Domenica dopo Natale - Gv 1,1-8


I tempi passano e, pian piano, ci allontaniamo dal tenero giorno di Natale. Ma che cosa abbiamo visto nella grotta di Betlemme? Che cosa ci trasmette quel Bambino? Forse, tra i tanti elementi che caratterizzano  il Natale, la nascita di Gesù ci è passata accanto senza che ne capissimo il senso più profondo.
Non ci spaventiamo però! Ci viene offerta la possibilità di ritornare indietro, in modo che la nostra intelligenza e lo sguardo del nostro cuore si possano concentrare su di Lui, per iniziare a comprendere la sua vera identità.
Verbo, luce, vita, sono realtà importanti, presenti nel nostro quotidiano, che Dio ha voluto ci raggiungessero nella piccolezza e semplicità di un bambino, proprio perché, tramite tali realtà, Egli parla di se stesso. È Lui che, con delicatezza e libertà, vuole venirci incontro, facendosi conoscere, accarezzandoci e lasciandosi accarezzare da noi. In questa nuova relazione, piena di grazia e verità, è colmata la distanza tra noi e Dio  e, in un cammino di dialogo e crescita fatto con Lui, acquistiamo una nuova identità: la bellezza di essere, come Gesù, i suoi figli amati! 

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