Il Signore ci invita a rimanere nel suo
amore, ma cosa significa rimanere in Lui?
Siamo nel contesto dell’ultima cena. A
poche ore dalla sua passione. Eppure il Signore non chiude il suo cuore, anzi
lo dilata, condividendo con noi il senso più profondo della sua esistenza. La
profonda relazione col Padre che lo porta ad amarci e a offrire la sua vita per
noi.
Gesù ci dona di partecipare a questo
progetto affidandosi a ognuno di noi come ad un amico. Ci dice: “non vi chiamo più servi, ma amici” e ci
confida i segreti più intimi e preziosi, il suo tesoro! Solo rimanendo in
questa amicizia come discepoli possiamo portare un frutto pieno e duraturo. Dimorare
in questo suo comando ci dà la possibilità di sperimentare la sua gioia; una
gioia piena. È la gioia che Lui stesso ha sperimentato in tutta la sua vicenda
terrena, nel nascondimento di Nazareth, nella missione di annunciare il Regno,
nell’accogliere e guarire ogni persona che incontrava, nel condividere il pasto
con i peccatori, nel dialogo profondo con il Padre, nella sua donazione totale
sulla croce, nella sua Risurrezione. Non una gioia superficiale quindi, ma un
tesoro di grazia e di umanità straordinario.
Perché non entrare anche noi in questo
fiume di gioia?
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