Gesù continua la sua auto-presentazione usando un linguaggio
metaforico. Domenica scorsa ci diceva, “Io sono il buon pastore” e nel Vangelo
di questa domenica ci dice, “Io sono la vite vera”. C'è qualcosa da notare? Sì!
Un messaggio di relazione. Il cammino di un cristiano è sempre in “relazione
con”. La relazione tra il pastore e la pecora, la relazione tra la vite e il
tralcio. Il nostro Dio è relazione, cioè il Padre, il Figlio e lo Spirito
Santo, la relazione per eccellente.
Come per ogni albero, la misura dei frutti portati da un
tralcio, è proporzionato a quanto viene nutrito. Gesù è la fonte della nostra
vita (Gesù ci nutre nella eucaristia e con le sue parole quotidiane); e
possiamo dare senso alla nostra vita solo che abbia fondato su Gesù. Questa
relazione può fruttificare se collaboriamo con la vite (Gesù). Se la gioia del
pastore è di vedere che le sue pecorelle conoscono Lui, così è la gioia del
Padre che noi portiamo molto frutto, cioè diventiamo testimoni del Vangelo (Gesù)
nel mondo.
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