La più bella notizia, il Vangelo,
ci raggiunge anche oggi stanandoci dal nostro quotidiano vivacchiare. Come i
discepoli siamo divisi fra lo stupore per questo Gesù che continua a bussare
alla nostra porta e le resistenze che dentro di noi insistono sul dubbio (“in
fondo il Signore è lui, che devo o posso fare io?”).
«E disse loro:
“Andate!”».
Ma a Gesù risorto non interessa
il nostro essere incostanti, il nostro essere inaffidabili, deboli e arrendevoli,
anzitutto svogliati. Non ci rimprovera nemmeno (sa bene di che pasta siamo
fatti…) ma ci manda! Noi che per primi non scommetteremmo tanto su noi stessi,
riceviamo invece la piena, gratuita, incondizionata fiducia da Lui.
“Allora essi
partirono […], mentre il Signore agiva insieme con loro”.
Non possiamo che seguirti
Signore, non possiamo che lasciare che Tu ti fidi di noi. E tutto ciò che
possiamo e dobbiamo chiedere, come ci dice s. Antonio, altro non è che avere Tu
stesso con noi!
“Noi figli dobbiamo chiedere qualcosa
al Padre nostro buono.
Ma tutto ciò che esiste è nulla,
fuorché amare Dio!
Chiediamo quindi di amare Dio!
Se chiediamo amore, ebbene,
lo stesso Padre, che è Amore, ci
darà ciò ch’egli è: l’amore!”
[dai Sermoni
di s. Antonio]
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